Fontane, “bron” e “büi”
“Le fontane, i “bron”, i “büi” fin da ragazzo hanno sempre avuto un fascino particolare, irresistibile ed erano con l’avvicendarsi delle stagioni il ritrovo di noi ragazzi per i giochi più disparati.
Quello della Riva, in grosse lastre di granito, era posto a lato della lunga scalinata, su uno spiazzo semi erboso.
Un gioco era particolarmente eccitante. Si legava uno spago all’estremità del pezzo di camera d’aria di bicicletta attaccando poi l’altra estremità al rubinetto del “bron”, poi si apriva il rubinetto e l’acqua…….
Le sere d’estate era il nostro ritrovo abituale, la base per il gioco a nascondino o a “mago libero” con i quali ci si divertiva fino al rintoccare dell’avemaria del vicino campanile.
Con l’approssimarsi della vendemmia brente, botti e tini venivano risciacquate nella fontana e riempite di acqua per alcuni giorni con lo scopo di gonfiare le doghe….”
Brón = fontana
Büi = truogolo di legno che raccoglie l’acqua di una sorgente
Un sorso di acqua fresca è d'obbligo quando percorrendo il sentiero che porta all’alpe di Ardèet ci si imbatte, in zona «piagli da! pdiisc» nel «bui» scavato con la «sdora», da Plinio Rodoni.
N. B. : pause = nardo, erba dura a cespi, quasi tagliente, rifiutata dalle mucche.
Il «bili» in legno di larice, incavato con la «sdora» e posato alcuni anni fa dai ragazzi e ragazze di Mazzorino in zona «Fopignora».
«bili» a Mazzorino, realizzato con particolare perizia da Sanzio Rodoni e famiglia.
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Archivio Museo della Memoria: MDM0739
Bron deriva evidentemente dal tedesco "Brunnen" (fontana), penetrato da nord in particolare nel Sopraceneri e nel Grigioni italiano. Ad esempioanche anche nel dialetto di Mesocco la fontana è detta tuttora "la brona" . Quanto a büi, vocabolo più antico, diffuso in buona parte dell'arco alpino, era anticamente piottosto la fontana scavata in un tronco, o nel sasso, o anche il truogolo per le bestie. Ma anche l'autorevole Vocabolario dei Dialetti della S.I. deve ammettere qui che l'etimologia è incerta.
Grazie per le precisazioni