Santa Petronilla e la sua leggenda
Vi siete già chiesti, o lettori, come mai quell’ameno e caro luogo, oggi non solo meta di bagnanti, di raccoglitori di castagne e di funghi, di allevatori di pecore, ma anche di turisti e di gente che ogni tanto sente il bisogno di avvicinarsi e di riappacificarsi con la natura, qui austera e a volte quasi sublime, fu chiamato con il nome di questa Santa?
E come mai l’Oratorio o che chiesetta che dir si voglia, costruito nel 1638 da uno sparuto gruppo di Biaschesi scampati dalle tre ondate di peste che martoriarono il paese, fu dedicato alla stessa Santa?
Gruppo di Biaschesi davanti all’Oratorio di Santa Petronilla in occasione del 650° anniversario della carta della libertà. Si riconoscono: sulla porta don Plinio Vescovi. Alfiere è Flavio Rossetti di Alberto. Si riconoscono alla sua sinistra Alice Vanina-Speck, l’usciere Giuseppe Rodoni, il sindaco Tognola seminascosto dalla madrina Annamaria Rossetti, il Pretore Totti, Atene Gianola, il cons. fed. Enrico Celio. L’ultimo a destra è il vice sindaco Guido Rivera.
Oratorio di Santa Petronilla
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Archivio Museo della Memoria: MDM0685
L’Archivio della memoria di Stabio è nato nel 2010, grazie allo stimolo di un gruppo di appassionati di storia e cultura con lo scopo di raccogliere le testimonianze dei diretti protagonisti della vita quotidiana del paese, prima che si attuasse il turbinio di innovazioni che lo hanno cosὶ profondamente modificato.