A suon di banda. 4: Al servizio della fede
A suon di banda. 4: Al servizio della fede
A metà degli anni Ottanta, il musicologo Renzo Rota e il regista Sandro Bertossa realizzarono una serie di sei documentari dedicati alla tradizione e alla pratica della musica in bada nella Svizzera italiana intitolata: «A suon di banda». Principale consulente scientifico fu dell’etnomusicologo Roberto Leydi.
Questa seconda puntata, intitolata «Al servizio della fede», andò in onda il 10 novembre 1997.
Gli intervistati sono: Alfredo Crivelli: segretario della Commissione Musica diocesi Lugano; Giuseppe Clericetti: musicologo; Roberto Leydi: etnomusicologo.
Questo documentario realizzato da Renzo Rota e da Sandro Bertossa era descritto a pagina 9 del settimanale «Teleradio» in edicola per la settimana dal 7 al 13 novembre 1987.
Benché la banda sia nata notoriamente in ambiente militarne prima e civile poi, la sua presenza in ambito religioso data sin dai primi anni della sua diffusione. Ancora oggi, per statuto, molti complessi che ricevono sovvenzioni dall’ente pubblico, in particolare dai Comuni, sono tenuti prestare servizio in occasione di processioni, sagre, cerimonie religiose varie; ed anche qualora non ne sia fatto obbligo, la tradizione impone comunque questo tipo d’attività. Se tutti, o quasi, gli interessati concordano nel ritenere appropriato e addirittura funzionale alle esigenze della comunità cattolica l’intervento bandistico solenne e scandito, nelle cerimonie religiose all’aperto, le opinioni divergono sensibilmente quando si sollevi la questione della presenza della banda all’interno della chiesa, pratica oggi scomparsi nella diocesi di Lugano, ma ancorché in auge per esempio in Mesolcina (diocesi di Coira). Con questo argomento si tocca in effetti la questione della funzione che la musica può o deve avere nella liturgia (un tasto fondamentale e delicato come dimostrano secoli di dibattimenti, censure, concessioni, direttive da parte dell’autorità ecclesiastica). AI di là della sua presenza nella liturgia, il repertorio bandistico à riuscito comunque per un certo periodo ad insediarsi in chiesa attraverso gli organisti, assecondati a loro volta da ingegnosi costruttori d’organi i quali hanno fornito ai loro strumenti registri quali piatti, grancassa e campanelli, inequivocabilmente bandistici. Per realizzare la quarta puntata di “A suon di banda” — in onda martedì alle 21 .30 ed intitolata “A servizio della fede” — sono state documentate le feste di S. Bartolomeo a Indemini (con la Bandella Betonica), della Madonna del Carmelo a Giornico (con la Filarmonica Bodiese), della Madonna, d’Ongero a Carona (con la Filarmonica Popolare Democratica di Montagnola), la funzione della Prima Comunione a Mesocco (con l’Armonia Elvetica). Intervengono all’emissione oltre all’etnomusicologo Roberto Leydi, don Alfredo Crivelli, segretario della Commissione Musica della diocesi di Lugano , padre Callisto Caldelari ed il musicologo Giuseppe Clericetti, che illustrerà il singolare organo della chiesa di S. Martino di Soazza.
L’Archivio della memoria di Stabio è nato nel 2010, grazie allo stimolo di un gruppo di appassionati di storia e cultura con lo scopo di raccogliere le testimonianze dei diretti protagonisti della vita quotidiana del paese, prima che si attuasse il turbinio di innovazioni che lo hanno cosὶ profondamente modificato.