1973 Secondo Salone internazionale dell’aviazione a Lugano-Agno
1973 Secondo Salone internazionale dell’aviazione a Lugano-Agno
Nel 1971 l’Aero Club Lugano (presidente Franco Cattaneo) e il GVML (presidente arch. Giampiero Camponovo) organizzano sull’arco di 3 giornate, il primo Salone Internazionale dell’aviazione che riscontra un grande successo. Il lavoro di preparazione è enorme e ben congeniato. Grazie al fatto che a Lugano dal 1967 operava un velivolo a reazione HS125 e soprattutto grazie al pilota collaudatore del Penrose, che vi era rimasto per una settimana con Rezzonico e Piattini, vengono allacciate delle relazioni che portano all’invito alla partecipazione del velivolo militare a reazione “Harrier” Hawker Siddeley a decollo verticale, appena entrato sul mercato. L’invito è facilitato dal fatto che la ditta costruttrice voleva vendere il velivolo ad altre nazioni tra cui la Svizzera e che l’Aero Club Lugano desiderava presentarlo alla manifestazione aerea. Giampiero Camponovo, Bruno Rezzonico e Franco Cattaneo si recano a Berna dal Consigliere federale Nello Celio (cognato di Franco Cattaneo) per ottenere il permesso d’entrata su territorio svizzero di un velivolo a reazione militare straniero. Il permesso viene accordato con la clausola che al meeting aereo partecipasse anche la pattuglia acrobatica svizzera. Il velivolo „Harrier“ avrebbe però dovuto arrivare in volo accompagnato da un velivolo civile. L’“Harrier“ atterra a Malpensa scortato da un HS125 civile. Dato che i piloti non conoscono l’aeroporto di Lugano-Agno, Bruno Rezzonico si reca a Malpensa con un monomotore Cessna 175 e volando in pattuglia a circa 100 nodi, lo porta fino a Lugano.
Testo messo gentilmente a disposizione dall' Aeroclub Lugano.
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Visto l’enorme successo del salone, questo viene riproposto nel 1973. Tra le attrazioni del 1973 figurano lo spettacolare “Harrier” Hawker Siddeley a decollo verticale e l’elicottero “Little Nellie” usato da James Bond nel film “Si vive solo due volte” del 1967.
Il film in super-8 è stato realizzato in questa occasione.
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Archivio Museo della Memoria: MDM0495
Collaboravo già da tempo professionalmente con l’architetto Camponovo che allora era nel comitato promotore della manifestazione e ho avuto la fortuna è il piacere di poter frequentare lo scalo di Agno e di conoscere personalmente e in modo amichevole tutte le persone citate nel testo e seguire la interessante manifestazione aerea da spettatore con “ il naso all’insù “.