Musica popolare a Sud delle Alpi: 2 - le vie
Musica popolare a Sud delle Alpi: 2 - le vie
Nel 1992, la trasmissione televisiva «Ordine e disordine» offrì un ciclo di sei puntate dedicato alla musica popolare complessivamente intitolato: «D’altri canti. Appunti sulla musica popolare a Sud delle Alpi». Ne furono autori Renzo Rota e Pietro Bianchi.
Quella qui riprodotta, andata in onda il 12 aprile 1992, fu la seconda puntata della serie, alla quale parteciparono Roberto Leydi, Pina Delmué, Bruno Pianta, Adriano Callegari e Vittorio Castelnuovo. Dedicata al tema delle vie di trasmissione della musica, è una indagine sulla musica popolare con la testimonianza del Gruppo della Mascherata di Dossena (Bergamo), il Gruppo Spontaneo di Cavergno, il Coro SCAM di Giornico diretto da Raimondo Peduzzi, la Famiglia Bregoli di Pezzaze (Brescia), Pina Delmué, i Cantastorie di Pavia guidati da Adriano Callegari, Vittorio Castelnuovo, e con la partecipazione del Teatro Danza Fannia.
Nel settimanale «TeleRadio 7», n. 14, anno XXIV, 5 aprile – 11 aprile, il ciclo di trasmissioni curato da Renzo Rota e Pietro Bianchi veniva presentato con queste parole:
Nella collocazione settimanale di «Ordine e disordine» debutta domenica un ciclo di documentari sulla musica popolare nella Svizzera italiana e nella fascia di confine lombardo-piemontese. «D’altri Canti» è il titolo della serie realizzata per la TSI dal regista Sandro Bertossa e dai redattori Pietro Bianchi e Renzo Rota, i quali hanno optato per la forma del doumentario-spettacolo. I realizzatori non si sono limitati a raccogliere sul territorio testimonianze spontanee, dal vivo, o ad inserire spezzoni d’archivio e registrazioni storiche, ma hanno fatto ricorso a ricostruzioni sceneggiate, a riprese di esibizioni appositamente allestite, ad animazioni di attori e danzatori.
Il ciclo si propone di fornire alcuni elementi storici e critici che permettano una più cosciente fruizione di canti e musiche, le cui radici affondano nella nostra terra. Si suddivide in sei puntate, dedicate ognuna ad un aspetto particolare, quali possono essere: i problemi riguardanti la nascita del repertorio e la sua diffusione nel tempo e nello spazio; le espressioni musicali della civiltà cittadina e dei suoi riti, spesso di origine pre-cristiana, tutt’or praticati pur avendone ormai dimenticate le ragioni profonde; le canzoni legate al mondo del lavoro e delle rivendicazioni politiche e sociali, caratteristiche della società industriale; la musica quale elemento fondamentale della festa e la stilizzazione che essa subisce – al pari del ballo – quando la manifestazione viene indotta per motivi turistici o celebrativi; la canzone d’osteria e la sua sublimazione nella forma del cabaret...
- Musica popolare a Sud delle Alpi: 1 - l’uomo e la sua musica
- Musica popolare a Sud delle Alpi: 2 - le vie
- Musica popolare a Sud delle Alpi: 3 - il calendario
- Musica popolare a Sud delle Alpi: 4 - al passo col tempo
- Musica popolare a Sud delle Alpi: 5 - giorni di festa
- Musica popolare a Sud delle Alpi: 6 - l’osteria
L’Archivio della memoria di Stabio è nato nel 2010, grazie allo stimolo di un gruppo di appassionati di storia e cultura con lo scopo di raccogliere le testimonianze dei diretti protagonisti della vita quotidiana del paese, prima che si attuasse il turbinio di innovazioni che lo hanno cosὶ profondamente modificato.