Musica popolare a Sud delle Alpi: 3 - il calendario
Musica popolare a Sud delle Alpi: 3 - il calendario
Nel 1992, Renzo Rota e Pietro Bianchi curarono la trasmissione televisiva «Ordine e disordine» un ciclo di sei puntate dedicato alla musica popolare complessivamente intitolato: «D’altri canti. Appunti sulla musica popolare a Sud delle Alpi».
Questa terza puntata dal ciclo – alla quale parteciparono Italo Sordi e Lina Stabarini – andò in onda il 19 aprile 1992. Girata tra il Ticino, la Lombardia, il Grigioni e l’Emilia Romagna è dedicata al tema del calendario. L’argomento è affrontato attraverso un’ampia indagine sulla musica popolare attraverso la tradizionale Stärnensingen nella Notte di San Silvestro a Bosco Gurin, la questua per la Festa dell’Epifania a Tesserete, il Carnevale di Schignano (Como), il Gruppo della Mascherata di Dossena (Bergamo), i La Mea d’Ora della Valle Onsernone, il Carnevale di Bagolino (Brescia), le classi della Scuola Elementare di Bondo (GR), la ricostruzione del Canto della Via Crucis in Vallemaggia, la Processione del Venerdì Santo a Roveredo (GR), il Sabato Santo a Biasca, la Processione Votiva a Massagno, il Calendimaggio di Marsaglia (Piacenza), la Maggiolata di Ravecchia (Bellinzona), la registrazione storica del Dies Irae di Cavergno (1950) e con la partecipazione del Teatro Danza Fannia.
Nel settimanale «TeleRadio 7», n. 14, anno XXIV, 5 aprile – 11 aprile, il ciclo di trasmissioni curato da Renzo Rota e Pietro Bianchi veniva presentato con queste parole:
Nella collocazione settimanale di «Ordine e disordine» debutta domenica un ciclo di documentari sulla musica popolare nella Svizzera italiana e nella fascia di confine lombardo-piemontese. «D’altri Canti» è il titolo della serie realizzata per la TSI dal regista Sandro Bertossa e dai redattori Pietro Bianchi e Renzo Rota, i quali hanno optato per la forma del doumentario-spettacolo. I realizzatori non si sono limitati a raccogliere sul territorio testimonianze spontanee, dal vivo, o ad inserire spezzoni d’archivio e registrazioni storiche, ma hanno fatto ricorso a ricostruzioni sceneggiate, a riprese di esibizioni appositamente allestite, ad animazioni di attori e danzatori.
Il ciclo si propone di fornire alcuni elementi storici e critici che permettano una più cosciente fruizione di canti e musiche, le cui radici affondano nella nostra terra. Si suddivide in sei puntate, dedicate ognuna ad un aspetto particolare, quali possono essere: i problemi riguardanti la nascita del repertorio e la sua diffusione nel tempo e nello spazio; le espressioni musicali della civiltà cittadina e dei suoi riti, spesso di origine pre-cristiana, tutt’or praticati pur avendone ormai dimenticate le ragioni profonde; le canzoni legate al mondo del lavoro e delle rivendicazioni politiche e sociali, caratteristiche della società industriale; la musica quale elemento fondamentale della festa e la stilizzazione che essa subisce – al pari del ballo – quando la manifestazione viene indotta per motivi turistici o celebrativi; la canzone d’osteria e la sua sublimazione nella forma del cabaret...
Nel settimanale «TeleRadio 7», n. 16, anno XXIV, 19 aprile – 25 aprile, la puntata di domenica 19 aprile veniva presentata con questa scheda:
D’altri canti si occupa oggi delle musiche legate alle manifestazioni popolari che scandiscono, seguendo il calendario, lo scorrere ciclico del tempo e che ancor oggi si compiono regolarmente pur avendo perso ormai il loro autentico significato. La puntata guarda anche ai canti popolari religiosi d’un tempo, che le mutate condizioni sociali e la riforma liturgica hanno inesorabilmente condannato. Tra le altre, immagini dello Sternsingen di Bosco Gurin, il carnevale di Schignano, il gruppo Mea d'ora, la processione del venerdì santo di Roveredo (Gr), i ragazzi delle elementari di Bondo, la maggiolata di Ravecchia.
- Musica popolare a Sud delle Alpi: 1 - l’uomo e la sua musica
- Musica popolare a Sud delle Alpi: 2 - le vie
- Musica popolare a Sud delle Alpi: 3 - il calendario
- Musica popolare a Sud delle Alpi: 4 - al passo col tempo
- Musica popolare a Sud delle Alpi: 5 - giorni di festa
- Musica popolare a Sud delle Alpi: 6 - l’osteria
L’Archivio della memoria di Stabio è nato nel 2010, grazie allo stimolo di un gruppo di appassionati di storia e cultura con lo scopo di raccogliere le testimonianze dei diretti protagonisti della vita quotidiana del paese, prima che si attuasse il turbinio di innovazioni che lo hanno cosὶ profondamente modificato.