L’architettura del Ticino dal 1850 al 1978 — Liberty ed Eclettismo
L’architettura del Ticino dal 1850 al 1978 — Liberty ed Eclettismo
Per la trasmissione «Enciclopedia TV», nei primi mesi del 1978, a Fabio Bonetti e Paolo Fumagalli venne affidato il compito di realizzare un ciclo di cinque trasmissioni dedicato alla recente storia dell'architettura nel Ticino.
Tema dominante di questa seconda puntata è quel momento particolare - che va dall'ultimo ventennio dell'Ottocento all'inizio della Prima guerra mondiale (la Belle Époque) -, nel quale l'architettura europea comincia a liberarsi dei legami con il mondo classico. Utilizzando nuove forme, gli architetti cominciano ad interessarsi maggiormente alla sfera intima e domestica. Il Liberty diventa il primo stile moderno di carattere nazionale.
Il Ticino recepisce solo lentamente questi nuovi fermenti, malgrado si trovi in una fase di grandi cambiamenti (apertura della ferrovia del San Gottardo con tutto quello che ne consegue a livello economico e sociale). L'architettura più diffusa in questo periodo nel nostro paese fonde i principi di questo nuovo stile (floreale o Liberty) con le esigenze del gusto ticinese, eclettico e ispirato alla tradizione classica.
Gli intervistati sono Giorgio Cheda, storico; Angelo Rossi, economista; Enrico Mantero, docente al Politecnico di Milano e Ferdinando Bernasconi, architetto (costruì il cinema di Mendrisio).
L’Archivio della memoria di Stabio è nato nel 2010, grazie allo stimolo di un gruppo di appassionati di storia e cultura con lo scopo di raccogliere le testimonianze dei diretti protagonisti della vita quotidiana del paese, prima che si attuasse il turbinio di innovazioni che lo hanno cosὶ profondamente modificato.