100 + anni del Giardinetto e della ditta Sala di Biasca
100 + anni del Giardinetto e della ditta Sala di Biasca
Da libri contabili trovati in soffitta in occasione della demolizione della casa paterna risulta che Giovan Battista Sala, 1789-1873, è l’intraprendente fondatore della Trattoria Al Giardinetto e della ditta Sala che attualmente è parte del Gruppo Wullschleger, famiglia legata da vincoli d’amicizia alla nonna Emma fin dagl’inizi del lontano 1900. Sfogliando questi libri fino al 1950 si rivive la storia di quell’epoca. La costruzione della rete viaria(1815) e quella della galleria del San Gottardo (1882) contribuirono a trasformare la fisionomia di Biasca e ad innescare un veloce sviluppo economico. Nel 1843 di soldi ne circolavano pochi. La moneta in corso era la lira cantonale o milanese; il commercio si basava praticamente ancora sul baratto. La vendita avveniva a credito e i pagamenti di acconti erano fatti in contanti o in merci. Si barattava di tutto e di più.
PICCOLA CRONISTORIA DEL GIARDINETTO DI BIASCA
L’attività ultracentenaria del Giardinetto è documentata da vecchi libri mastri risalenti al lontano 1845 appartenuti alla ditta Sala Pasquale. Detta ditta fu una delle prime ad essere iscritta al registro di commercio del Cantone Ticino , precisamente con il numero 15.
In data 26 agosto 1921 l’iscrizione precisava: “Proprietario della Ditta Sala Pasquale in Biasca, costituita anteriormente al 1 Gennaio 1883 è Sala Pasquale di Ferdinando da Biasca suo domicilio. Negozio di ferramenta e Trattoria.”
Con l’andare degli anni la ditta si sviluppò ulteriormente fino a spaziare, all’inizio del 1900, fra i più disparati campi di attività (maniscalco, fabbro, commercio vini, ferramenta, spezie, stoffe) , anticipando, si fa per dire, i supermercati del 2000. L’annessa trattoria comprendeva pure una scuderia dove i carrettieri che vi alloggiavano potevano accudire i loro cavalli. Dai vecchi conti risulta che il costo per il foraggiamento per i cavalli superava la spesa per il ristoro e l’alloggio dei postiglioni.
Il Giardinetto era pure polo d’attrazione per gli amanti del ballo che erano disposti a percorrere chilometri a piedi per trovarsi ad ascoltare un po’ di musica e ballare. Alla mancanza di monetine da inserire nel vecchio verticale si sopperiva…. aguzzando l’ingegno.Si forava una moneta per assicurarla ad un filo al fine di farla entrare, ma anche uscire, dal meccanismo che azionava i rulli dello strumento.
Anche Gotthard End, nel suo libro “Biasca und Val Pontirone” scrive che
“Al centro del Borgo troviamo la via San Gottardo che porta dritta come un fuso al ponte sul Brenno, alla frazione del Ponte, che pure appartiene a Biasca. Nessuno può evitare di alzare il capo verso la nuova casa che, all’inizio della via S. Gottardo, sulla sinistra, si innalza stretta e severa come una prua di un vascello e divide la strada principale da una secondaria. Interessante notare che la parte più stretta della casa forma tre balze che costituiscono altrettante terrazze. Ciò è perlomeno originale, il che non si può dire di ogni nuova casa. All’altro lato della costruzione si legge l’invitante scritta “Al Giardinetto”. Alla gioventù di Biasca questo nome suona bene. Se, la domenica sera, si passa dal Giardinetto si possono scorgere, sempre che la folla amante delle danze non assedi tutte le finestre, i giovani e le giovani biaschesi impegnati nelle danze.”
La nostra televisione ha dedicato a Biasca ed al Giardinetto un servizio di Plinio Grossi che andò in onda l’8 aprile 1985 nel programma televisivo «Il Regionale».
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Archivio Museo della Memoria: MDM0222
Questi soggetti mi appassionano, Grazie mille, Luciana!