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Lugano-Besso, classe di scuola magistrale

Lugano-Besso, classe di scuola magistrale

1976
Roberto Knijnenburg
Roberto Knijnenburg

Mi torna alla mente quel periodo luminoso della nostra vita, quando eravamo solo una delle tante classi di giovani pieni di entusiasmo, pronti a intraprendere la strada dell'insegnamento. Ricordo con affetto i volti dei compagni con cui ho condiviso quattro anni intensi e indimenticabili, un tempo fatto di sogni, ambizioni e un comune desiderio di fare la differenza.

Oggi, nel 2024, molti di noi sono ormai in pensione. La vita ci ha portato lungo strade diverse, ma rivedendo quella vecchia fotografia, sento ancora il calore e l'energia di quegli anni. Torno con la mente a quel periodo in cui credevamo fermamente di poter cambiare il mondo, convinti che attraverso l'educazione avremmo potuto plasmare il futuro.

Ogni lezione, ogni discussione e ogni risata con i miei compagni di classe ha lasciato un'impronta indelebile nel mio cuore. Eravamo uniti dal desiderio comune di costruire un futuro migliore per i nostri studenti, e quella passione si respirava in ogni momento passato insieme. Quegli anni sono stati più di una semplice formazione professionale; sono stati una scuola di vita, dove abbiamo imparato non solo a insegnare, ma anche a credere in noi stessi e nel nostro potenziale di cambiamento.

Guardando indietro, mi rendo conto che il vero cambiamento che abbiamo portato non è stato solo nelle vite degli altri, ma anche nelle nostre. Quei giorni di giovinezza, vissuti con intensità e condivisione, sono il fondamento su cui abbiamo costruito le nostre vite. Anche se oggi siamo distanti, quella fotografia resta come una testimonianza di chi eravamo e di ciò che abbiamo condiviso. E nel rivederla, è impossibile non sentire un sorriso nascere sul viso, ricordando quel periodo straordinario in cui il mondo ci apparteneva e nulla sembrava impossibile.

Roberto Knijnenburg

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29 agosto 2024
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