Le informazioni di membri e visitatori sono analizzate in modo anonimo per fornire il miglior servizio possibile e rispondere a tutte le esigenze. Questo sito utilizza anche dei cookies, ad esempio per analizzare il traffico. Puoi specificare le condizioni di archiviazione e accesso ai cookies nel tuo browser. Per saperne di più.
È online la nuova piattaforma nazionale: historiaHelvetica.ch
In evidenza
Un pesce fuori d'acqua

Un pesce fuori d'acqua

1 settembre 1945
Roberto Knijnenburg
Corriere del Ticino

Il battello Freccia Bianca ha una storia affascinante che si intreccia con gli eventi della Seconda Guerra Mondiale. Originariamente costruito per la navigazione lacustre, questo battello a vapore svolse un ruolo significativo nel trasporto tra Lugano e Locarno nel 1945.

Origini e Specifiche del Battello

La Freccia Bianca era un battello a vapore, uno dei mezzi principali per il trasporto di persone e merci sui laghi della regione. Questi battelli erano molto diffusi in Svizzera e nell'Italia settentrionale, sfruttando i grandi laghi per facilitare il movimento in un'epoca in cui le infrastrutture stradali e ferroviarie erano meno sviluppate.

Trasporto da Lugano a Locarno

Nel 1945, alla fine della Seconda Guerra Mondiale, la Freccia Bianca venne trasportata dal Lago di Lugano al Lago Maggiore. Questo trasferimento fu un'operazione logistica non indifferente, considerando le dimensioni e il peso del battello.

Motivazioni del Trasferimento

Il trasferimento del battello potrebbe essere stato motivato da diversi fattori:

Strategici e Logistici: In seguito alla guerra, c'era una necessità urgente di ripristinare e migliorare i servizi di trasporto nella regione, e il Lago Maggiore rappresentava una via d'acqua importante per i collegamenti tra Svizzera e Italia.

Condizioni del Lago di Lugano: È possibile che il Lago di Lugano avesse una domanda ridotta per il trasporto lacustre rispetto al Lago Maggiore, rendendo più utile il battello in quest'ultimo.

Il Trasporto

Il processo di trasferimento della Freccia Bianca richiese un'organizzazione dettagliata:

Disassemblaggio e Trasporto su Strada: Il battello dovette essere parzialmente disassemblato per essere trasportato via terra. Questo coinvolse camion e, probabilmente, l'uso di rimorchi specializzati per gestire le sezioni del battello.

Reassemblaggio a Locarno: Una volta raggiunto il Lago Maggiore, il battello fu riassemblato e sottoposto a controlli tecnici per assicurarsi che fosse pronto per operare nel nuovo ambiente.

Impatto e Utilizzo

Dopo il suo trasferimento e riassemblaggio, la Freccia Bianca riprese le sue operazioni di trasporto sul Lago Maggiore. Questo rafforzò i collegamenti tra le località lacustri e contribuì alla ripresa economica della regione, favorendo il turismo e il commercio.

Conclusioni

La storia del battello Freccia Bianca riflette un periodo di adattamento e ricostruzione post-bellica. Il suo trasferimento da Lugano a Locarno è un esempio di come le risorse venivano riallocate per rispondere alle nuove esigenze del dopoguerra, migliorando i collegamenti e supportando la ripresa economica regionale.

Dai giornali d'epoca (Illustazione Ticinese del 1 settembre 1945):

Un pesce fuor d'acqua può essere definita la «Freccia bianca» trasportata dalle sponde del Ceresio allo scalo di Locarno. Diamo con qualche ritardo le fotografie del non facile trasporto che ha suscitato lungo tutto il percorso vivo interesse fra la popolazione.

Le due fotografie a lato e in basso mostrano come a Taverne sia stata necessaria la demolizione di un angolo di casa; il che dimostra con quale precisione sia stato studiato il trasporto, ma, in pari tempo, come il problema del traffico moderno necessiti d’urgente soluzione.

mdm.atte.ch/MDM0888-foto-1.jpg

Freccia Bianca a Lugano sul quai.

mdm.atte.ch/MDM0888-foto-2.jpg

Freccia Bianca a Taverne.

mdm.atte.ch/MDM0888-foto-3.jpg

Freccia Bianca a Taverne.

Vai al dossier FOTO - Museo della Memoria cliccando qua.

Per gentile concessione del Corriere del Ticino.

Archivio Museo della Memoria: MDM0888

Devi essere registrato in per poter aggiungere un commento
  • Alberto Gadoni

    Che documento eccezionale, e un grande “bravo “ chi ha saputo fissare questa particolare scena, (anche senza droni). Solo al pensiero che il battello potesse passare da lì, per quella unica e stretta via che è Santa Maria Maddalena, una strada che ben conosco, abitando in zona. Senza queste belle e interessanti sequenze, fissate su pellicola e conoscendone il tracciato, avrei potuto pensare che fosse una storia inventata (una fake news) considerato che era, allora l’ unica strada percorribile (una vera strozzatura ) e un passaggio obbligato, nord-sud, che collegava il sopra e sotto ceneri e viceversa, attraversando obbligatoriamente " l'mbuto" dato dal nucleo di Taverne e con le sue “taverne”. Vedere anche l’interesse della gente "curiosa" per quanto stava avvenendo, pensando altresì agli accorgimenti resisi necessari e messi in atto dagli organizzatori del trasporto, con soluzioni drastiche e necessarie per poter superare gli innumerevoli “ostacoli “ dati dalla estrema vicinanza delle case del nucleo stesso. Da Homines Loci Torrexelle et Tabernarum; da rilevare che fino agli anni 50 " era un punto di passaggio essenziale sin dal Medioevo, un' arteria costellata di locande ed osterie", da qui il il nome del villaggio. Il nuovo ponte sul fiume Vedeggio, che avrebbe permesso di "baipassare "il paese, venne inaugurato sei anni più tardi (1951).

22 maggio 2024
60 visualizzazioni
2 likes
0 preferiti
1 commento
1 dossier

Le nostre vite: un secolo di storia degli svizzeri attraverso le loro immagini

La rete:
Sponsor:
11,106
3,067
© 2024 di FONSART. Tutti i diritti riservati. Sviluppato da High on Pixels.