Dentro Villa Bertola a Vacallo
Articolo uscito nel febbraio 2017 sulla Rivista del Mendrisiotto
Attraverso il racconto di chi lì ci è nato e cresciuto, Francesco Pina
In occasione dell’ultima edizione della “Sagra della castagna” è stata riaperta al pubblico a Vacallo Villa Bertola. Noi l’abbiamo visitata e… tanti pensieri son tornati a galla. Permettemi, dunque, che io passi alla prima persona singolare perché lì ci andavo con la mamma a trovare gli zii Angelina e Togn, custodi della villa abitata dalla sciura Ida. Chiedo così a Francesco, figlio degli zii, di raccontarmi dei signori Bertola e della villa, lui che vi è nato e cresciuto. «Eh sì – mi dice – qui ho passato l’infanzia, l’adolescenza e la gioventù. Ero come un principino. Quanti bei ricordi! Da giovanetto, quando agganciavo qualche ragazza, la portavo a Vacallo e, per far bella figura, mostravo dove abitavo… La signora desiderava studiassi da maestro, ma io non ero portato per lo studio». (…)
La villa
Non si conosce molto a proposito della costruzione. Nemmeno l’Ufficio tecnico comunale è in grado di indicare l’anno di costruzione. La casa si trova nel nucleo e deve sottostare alla legge di protezione che non permette la demolizione, ma solo la ristrutturazione. Tutto il nucleo vecchio non è demolibile e quindi neanche i muretti che danno sulla strada. (…)
Autore articolo: Guido Codoni
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Archivio Museo della Memoria: MDM0211
L’Archivio della memoria di Stabio è nato nel 2010, grazie allo stimolo di un gruppo di appassionati di storia e cultura con lo scopo di raccogliere le testimonianze dei diretti protagonisti della vita quotidiana del paese, prima che si attuasse il turbinio di innovazioni che lo hanno cosὶ profondamente modificato.