Le informazioni di membri e visitatori sono analizzate in modo anonimo per fornire il miglior servizio possibile e rispondere a tutte le esigenze. Questo sito utilizza anche dei cookies, ad esempio per analizzare il traffico. Puoi specificare le condizioni di archiviazione e accesso ai cookies nel tuo browser. Per saperne di più.
È online la nuova piattaforma nazionale: historiaHelvetica.ch

3/5 Zurigo, sposa Dario Robbiani

2022
Bruno Bergomi
Atte-Museo della Memoria

Il matrimonio e il grande impegno per l’immigrazione italiana e spagnola in Svizzera.

Sonya Martini si sposa presto con il giornalista Dario Robbiani, da poco al Telegiornale a Zurigo e istallatosi in una mansarda con il collega Dario Bertoni (1924-2015). La lontananza dal Ticino li porta al matrimonio e anche Sonya va a vivere a Zurigo. Insieme viaggiano molto per visitare i vari telegiornali europei. Sonya vorrebbe iscriversi alla Kunstgewerbeschule (attualmente Zürcher Hochschule der Künste) ma la professione del marito è un invito a entrare pure lei nel mondo televisivo.
Il giovane Eros Costantini (1933-2011), viene istruito da Sonya all’uso della moviola per il visionamento dei film, stendendo poi assieme rapporti che indicavano se l’orario di diffusione fosse idoneo o meno al pubblico giovanile. Durante il visionamento dei triller di Hitchcock (1899-1980) ha così paura di certe scene che chiede aiuto per farsele descrivere.
Passa al settore Attualità per occuparsi dell’archivio dei giornali e, quando il marito diventa direttore dei telegiornali delle tre regioni linguistiche, lascia il settore e diventa collaboratrice alla trasmissione per i lavoratori italiani in Svizzera, “Un ora per voi”, che comprendeva uno speciale telegiornale per l’emigrazione, istituito dal marito Dario.
Da lì nasce uno speciale rapporto con diversi immigrati che Dario e Sonya frequentano. In quel periodo ticinesi e italiani erano molto affiatati e frequentavano la Casa d’Italia, e gli zurighesi imparavano a accettare questi nuovi lavoratori e nuove lavoratrici in terra elvetica.
Il Ristorante Cooperativo, noto come Coopi, era un importante punto di incontro, non solo per gli immigrati, ma lo era anche per l’intellighenzia di sinistra e per parecchi artisti, tra i quali il pittore ticinese Mario Comensoli (1922-1993).
Lì si poteva mangiare a prezzi modici e le persone si sostenevano a vicenda.

Visita anche:

Un'ora per voi, la trasmissione per i lavoratori italiani - RSI Radiotelevisione svizzera

Ristorante Cooperativo - Wikipedia

Vai al dossier Sonya Robbiani-Martini cliccando qua.

Archivio Museo della Memoria: MDM0678

Devi essere registrato in per poter aggiungere un commento
Non ci sono ancora commenti!
27 febbraio 2023
354 visualizzazioni
2 likes
0 preferiti
0 commenti
1 dossier
00:06:19

Le nostre vite: un secolo di storia degli svizzeri attraverso le loro immagini

La rete:
Sponsor:
11,514
3,162
© 2024 di FONSART. Tutti i diritti riservati. Sviluppato da High on Pixels.