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Video 1/6 Infanzia e formazione

2023
Marianne Quarti e Vito Robbiani
Atte-Museo della Memoria

Angelo Mascetti un bambino che si sentiva di Davesco. La famiglia di Angelo Mascetti si trasferisce da Davesco a Cadro, quando lui aveva 7 anni. Lì Angelo frequenta le scuole elementari e ricorda l’allegria nell’andare a scuola facendo dispetti e birichinate. A Cadro i genitori gestivano l’allora Canvetto Federale, ma Angelo si è sentito di Davesco fino agli inizi dell’adolescenza. Il luogo che lo legava a Cadro era l’Alpe Valà che, ogni anno, raggiungeva con gli animali della fattoria paterna. Dopo la Scuola Maggiore a Dino segue il sogno della mamma, che lo vedeva insegnante di disegno e si iscrive alla Scuola dei Pittori di Lugano, oggi CSIA (Centro Scolastico per le Industrie Artistiche). Dopo tre anni si diploma e si specializza come disegnatore di lettere, professione che consisteva nel realizzare e posare le insegne su vetrine, stabili, vetture, ecc. per il tramite di un complicato processo di lavorazione. A 16 anni riesce a convincere la mamma a comperargli un jeep Willis per fare su e giù da Cadro all’Alpe Valà, spostamento che in precedenza veniva fatto a dorso di asino, affezionandosi così alla Valà. Nel frattempo ha lavorato per la Edilcasa dal 1963 al 1964. In seguito viene assunto dall’impresa di pittura, presso la ditta Virgilio Giovannoni, già sindaco di Cadro, dove lavora per 4/5 anni,

Ma Angelo era uno spirito libero per rimanere ‘sotto padrone’ e inizia così a lavorare come pittore-imbianchino indipendente. Nel frattempo, con i fratelli, ristruttura un appartamento nello stabile della Valà che verrà poi abitato dai genitori che, nel frattempo, avevano lasciato il Canvetto Federale di Cadro per gestire il grotto di proprietà della famiglia: il grotto Valà.

Vai al dossier Angelo Mascetti cliccando qua.

Archivio Museo della Memoria: MDM0832

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22 gennaio 2024
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00:06:08

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