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Marolo Garbani Nerini una vita sulla ramina

8 ottobre 2023
Stabio
Fiorenzo Rossinelli e Marco Rossi
Fiorenzo Rossinelli e Marco Rossi

Il sgt Marolo Garbani-Nerini, capoposto ricevitore di Ligornetto

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Nato a Vergeletto il 13 agosto del 1896, il 7 luglio 1919 entrava al servizio della Confederazione frequentando per 40 giorni la Scuola reclute per guardie di confine al Monte Ceneri. L’ulteriore formazione pratica ebbe poi luogo presso i posti di Melide, Monte Generoso, Muggio e Stabio. Il suo salario iniziale fu di 1’700 Fr. annui.

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Libretto di servizio militare di MGN dove si nota l'entrata nelle guardie di confine.

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Alcune pagine (prime e ultime) del libretto di tiro di MGN

Prestò servizio a Monadello, Gerra Gambarogno e Spruga. Diresse in qualità di capoposto ricevitore il posto di Ligornetto dal 24 settembre del 1937 sino al 5 agosto del 1954. Passò il suo ultimo anno a Stabio Paese, beneficiando della pensione dal 1° luglio del 1955.

Marolo Garbani-Nerini era un capoposto di poche parole, schivo, ligio al dovere.

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MGN davanti alla dogana di Ligornetto Cantinetta

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12 settembre 1943- Il Savoia Cavalleria entra in Svizzera dal valico di Ligornetto Cantinetta

Il Reggimento «Savoia Cavalleria» preferì arrendersi agli svizzeri piuttosto che cadere in mani tedesche, entrò in formazione chiusa la sera del 12 settembre 1943, alle ore 19.30, dal valico della Cantinetta di Ligornetto e fu ammesso per decisione del Consiglio federale.

In realtà quel Corpo che portava un nome glorioso, di fatto era truppa di nuova formazione, destinata a sostituire il «Savoia cavalleria» che nell’agosto 1942 combatté con distinzione e cattiva fortuna a Stalingrado, e nel successivo inverno, fu quasi completamente disperso e distrutto in terra russa.

Il sgt Garbani-Nerini e le quattro guardie di confine, gestirono la prima fase di quell’entrata, poi giunsero ufficiali e soldati svizzero tedeschi di stanza a Stabio, che provvidero non senza problemi coadiuvati dalle autorità locali a controllare i circa 700 soldati e oltre 300 cavalli.

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Articolo de La Repubblica del 14 settembre 1993

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Il maresciallo Luigi Cortile reggente della dogana di Clivio Bellavista

Luigi Cortile, Nola/Piazzolla (NA) 1898 – Mauthausen/Melk (Austria) 9 gennaio 1945, maresciallo maggiore della Guardia di Finanza, “reggente” della dogana di Clivio – Bellavista.

Considerata la straordinaria vicinanza ai colleghi della Guardia di Finanza che prestavano servizio a pochi metri di distanza dietro la famosa rete con cancello che tagliava trasversalmente l’area di servizio ufficiale di entrambi i posti, il sgt Garbani-Nerini fu testimone degli eventi per certi versi drammatici che accaddero al valico di Clivio Bellavista. Il suo omologo e amico italiano maresciallo reggente Luigi Cortile, venne arrestato, imprigionato a Milano poi deportato a Mauthausen/Melk nel 1944, dove morì di stenti, per avere aiutato persone bisognose fra le quali numerosi ebrei ad espatriare in Svizzera.

Il 21 settembre 2023 a Clivio alla sua memoria, è stato insignito dall’ambasciatore d’Israele in Italia, dell’onorificenza di “Giusto tra le Nazioni” consegnata ai suoi parenti unitamente a quelli della signora Nella Marazzi Molinari che anch’essa come Luigi Cortile aiutò a salvare indistintamente ebrei e altre persone in fuga, aiutandole a salvarsi in Svizzera.

La storia dei due anni di presidio nazifascista del confine di Clivio è stato descritto sui libri "Il Partigiano di Dio" e "Luigi Cortile il buon doganiere di Clivio".

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"Una storia nella storia dell'Italia dopo l'8 settembre 1943: quella di don Gilberto Pozzi. Insieme al maresciallo della Guardia di Finanza Luigi Cortile e alla signora Nella Molinari, fondò a Clivio, nel Varesotto, una cellula partigiana dedita all'aiuto degli ebrei, dei profughi e dei perseguitati dal nazifascismo. Un uomo di fede che con coraggio e a rischio della propria vita fece una scelta di campo: aiutare centinaia di vite umane strappandole dalla prigionia, dalla deportazione e dalla morte. Don Pozzi trovò la collaborazione di altri sacerdoti e persone di buona volontà, sviluppando una rete che lavorava nell'ombra anche per passare informazioni agli Alleati e per produrre documenti di identità falsi pur di salvare gli ebrei. Il parroco di Clivio venne imprigionato nel carcere di San Vittore a Milano e liberato grazie all'intervento del cardinale Alfredo Ildefonso Schuster, mentre il maresciallo Cortile morì nel campo di Mauthausen-Melk. La signora Molinari si spense nel 1987 ma, grazie alla sua testimonianza e a un attento lavoro di ricerca storica e archivistica, il colonnello Gerardo Severino e il giornalista Vincenzo Grienti riportano alla luce una storia che potrebbe essere un film, e invece è vera. Per la sua opera umanitaria, don Gilberto Pozzi ricevette l'encomio del cardinale Carlo Maria Martini, Arcivescovo di Milano."

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La RSI ha realizzato per la trasmissione Strada regina un breve documentario su Don Gilberto Pozzi

13 settembre 1996 - La festa per i suoi 100 anni

Ho avuto la fortuna di conoscerlo personalmente il giorno del suo 100° compleanno, chiamato dai famigliari alla festosa cerimonia nella Casa per anziani di Russo in Valle Onsernone.

Il Cdt del Corpo delle guardie di confine IV, ten col Fiorenzo Rossinelli, consegna a Marolo-Garbani Nerini la medaglia del Corpo, una pergamena ricordo e un rasoio elettrico come da suo desiderio. Foto del nipote Tiziano Riva di Balerna.

A quell’incontro festoso, partecipò anche l’ex comandante del Cgcf IV, William Schira (1913-2006), pure lui onsernonese, amico di Marolo. Marolo Garbani Nerini morì l’11 di novembre successivo, fu sepolto a Balerna.

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Fonti

  • Registri d’orientamento del Cgcf – UDSC - Via Pioda 10 – 6900 Lugano
  • Documentazione e Foto – ricerche e archivio privato - Fiorenzo Rossinelli Ligornetto.
  • Documentazione e Foto - Tiziano Riva Balerna.
  • Volume Luigi Cortile – il buon doganiere di Clivio – Gerardo Severino (Museo Storico della Guardia di Finanza) 2019 – Arti topografiche Induno Olona
  • Volume Il partigiano di Dio - Gerardo Severino e Vincenzo Grienti - Edizioni San Paolo - 2022
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