La Vicinanza prima del Patriziato
La Vicinanza prima del Patriziato
Il Patriziato e trae origine dall'antica Vicinanza, di cui è il successore giuridico. Usato sin dal XIII sec. nella Svizzera italiana quale sinonimo di Comune, la Vicinanza indicava anche l'assemblea dei membri.
Il 29 marzo 1973 Silvano Delgrande curò una puntata della trasmissione radiofonica «Vecchia Svizzera Italiana» dedicandolo al tema, appunto, della Vicinanza con il titolo Le vicinie. Con lui erano gli storici Gianluigi Barni, Gigliola Soldi Rondinini e Rinaldo Boldini.
Nella puntata si opera dapprima una distinzione fra comune cittadino, di origine romana, caratterizzato da una particolare società cittadina di classi diverse e comune rurale, i cui caratteri economici e abitanti sono simili (contadini). All'interno della comunità coesistono beni privati e beni comuni, riservati alla proprietà comune come pascoli e boschi. Il fondovalle era destinato alla proprietà privata.
Già in età preromana quando si assegnavano le terre, gli agrimensori riservavano delle terre alla comunità intera. In età medievale la suddivisione dei beni fra le vicinanze sarà rispettata anche dalle degagne. Le comunità di valle risalgono alla formazione del "pagus" preromano, con all'interno i singoli vici. La ragione è economica e deriva dalla conformazione del suolo, dalla qualità del terreno coltivabile e non. La comunità aveva anche potere politico. In Valposchiavo, il centro della comunità era sempre a Vicosoprano, in Mesolcina, Lostallo era il centro della centena, mentre Roveredo e Mesocco erano i centri dei tribunali. Le terre comuni di certi monasteri erano detti "concilia".
L’Archivio della memoria di Stabio è nato nel 2010, grazie allo stimolo di un gruppo di appassionati di storia e cultura con lo scopo di raccogliere le testimonianze dei diretti protagonisti della vita quotidiana del paese, prima che si attuasse il turbinio di innovazioni che lo hanno cosὶ profondamente modificato.