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1957 Alla scoperta di Lugano

1957
Roberto Knijnenburg
Gazzetta Ticinese

Negli anni 1957-59, apparve su Gazzetta Ticinese una serie di illustrazioni pubblicitarie di non comune concezione, sotto l'insegna "Alla scoperta di Lugano". Due sono le principali caratteristiche di queste illustrazioni create dallo studio Efisio Ferretti (alcune firmate Luigi Fongardi):

1. La prospettiva a volo d'uccello,

2. il nome e genere d'attività delle ditte con sede nel quartiere.

Gli studiosi di storia locale troveranno interessanti indicazioni.

PIAZZA DANTE

Piazza Dante o Piazza S. Antonio, come viene chiamata appunto per la presenza della vetusta e maestosa Chiesa, è per i luganesi il centro di convegno preferito. In questi ultimi tempi un notevole cambiamento si è verificato, ed è tuttora in corso, e la Piazza ha mutato, in un certo senso, il volto. E' scomparsa la tradizionale fontanina (che ora zampilla in mezzo al giardino di Piazza Milano), e sono scomparsi o trasferiti duc fra i più noti e caratteristici caffè, ma la Piazza ha saputo mantenere intatti il suo fascino e la sua prerogativa: quelli derivategli, e trasmessici per diversi decenni, dalla presenza di alcuni empori e ditte di commercio fra i più importanti e popolari. E' qui che si danno convegno gran parte dei luganesi: dalle comari indaffarate nelle compere, agli uomini d'affari e agli sfaccendati intenti alle quotidiane discussioni. A volte lo afflusso è così rilevante da far straripare i marciapiedi e contribuire così a congestionare il sempre più crescente traffico.

Piazza Dante, si può dire, è il vero centro della città: da essa si accede alla Lugano Alta attraverso Via Peri, o si punta verso Piazza Riforma e il lungolago scendendo per Via Perseghini, o si entra in pieno della Lugano vecchia infilando Via Pessina, o ci si avvia verso il quartiere di Molino Nuovo seguendo Via Pretorio: la Posta centrale è attigua, cosicchè il punto nevralgico dell'intera città si concentra verso questa nostra e tradizionalissima Piazza: tutto il commercio, tutto il movimento cittadino si converge e giostra quindi su questa importante arteria, una delle più vitali della città. In essa vi si trovano empori di ogni genere, negozi di lusso, alberghi, ristoranti, istituti bancari, negozi di generi alimentari: è insomma il centro della Lugano degli affari.

Per questo abbiamo iniziato questa nostra presentazione "Alla scoperta di Lugano", col mostrare ai lettori Piazza Dante. Anche per noi era il punto di partenza: da qui ci muoveremo, di volta in volta, verso le altre Piazze e le arterie principali della nostra città.

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LUNGOLAGO

I luganesi che annoverano tra i loro capelli diversi fili bianchi ricordano certamente com'era il quai del tempo: attorno al Palazzo municipale, attorno al vetusto Palazzo Riva e alla vecchia e tanto celebre chiesa dei Frati Minori, la chiesa degli Angeli, non facevano ancora spicco i grandi e sontuosi palazzi che ога hanno completato degnamente la affascinante cornice che costeggia, appena lasciato il Parco Clani, la riva del Ceresio. Il lungolago già allora era la via che segnava, in un certo senso nella propizia stagione, il polso del movimento della città, soprattutto da quando il turismo ha aperto sempre più le sue porte a Lugano. E' qui dove i ritrovi della nuova Lugano danno occasione ai forestieri di una proficua e amabile sosta quotidiana, che defluisce il traffico turistico verso la regione più a sud del nostro Cantone. E questa strada, accompagnata da due file di riposanti filari di ippocastani, ha in determinate giornate un suo fascino, rivela al visitatore una sua spiccata tonalità che scaturisce dal panorama del golfo, dove lo specchio del lago manifesta tinte e vivacità di colori, interrotte dall'andirivieni dei battelli e delle barche.

Andare alla scoperta di questa vitale zona della città è impresa abbastanza ardua. Moltissime sono le ditte grandi e piccole che qui hanno la loro sede o il loro ufficio di rappresentanza, come molti sono gli alberghi, i garni, i ristoranti, le agenzie turistiche e di viaggio, i caffè, tutta l'attrezzatura ricettiva turistica propria dei punti vitali di un grande centro.

Il volto del lungolago ha subito in questi ultimi anni un rifacimento sensibile per quanto la fisionomia, tanto cara ai luganesi dai fili bianchi, non sia mutata nella sua essenza. Il qual vero e proprio, ovverossia la passeggiata abituale e preferita non solo dai turisti, ma anche dai luganesi stessi sia nelle giornate assolate delle stagioni calde sia al sole tiepido e riscaldante dei mesi invernali, è stato rimodernato ed è considerato fra i più belli del mondo. Attorno ai vecchi e pregevoli palazzi sono sorti alcune moderne costruzioni, dal palazzo ex- Andina, ove ha sede la Banca Gottardo, al palazzo dei due garni di recente costruzione, a quelli di età più lontana: gli ammirati palazzi Gargantini.

Particolarmente note sono le due fontane che presidiano le piazze. Quella sita in Piazza Manzoni che si veste di tinte con sprizzi e scintille d'argento in arcobaleni iridescenti: un crollar continuo di perline che filtrano in primavera, in estate e ancor più in autunno nei raggi del sole, Poi la Fontana Bossi, in Piazza Rezzonico, caratteristica e severa anche nella sua geometria scolpita con linee sobrie, forti e leggiadre, un complesso gioco di artistico e essenziale stile che desta la ammirazione dei passanti.

Un'altra Piazza, di più modeste proporzioni, è inserita nel corso che segue l'arcuato golfo: la piazza dove troneggia il monumento a Carlo Battaglini circondato da un piccolo e grazioso giardinetto.

Sul lungolago, notiamo, fa pure sbocco la piazza principale di Lugano, la Piazza Riforma.

Vi è poi la già nominata Chiesa degli Angeli: quello che è valso a questa chiesetta un nome nella storia dell'arte e nel mondo degli artisti sono i capolavori del "Raffaello lombardo", come è stato soprannominato Bernardino Luini, tra i quali il famoso affresco della Passione ».

Poi il lungolago, dopo aver superato il Gran Hotel dall'architettura maestosa e severa, si avvia verso Paradiso con una continuazione degna e che ha trovato una soluzione conveniente e necessaria. E anche il lungolago luganese dovrà avere, un giorno, una maggiore ampiezza per poter snellire il suo intenso traffico stradale.

Abbiamo tracciato a tratti rapidi un nuovo capitolo della nostra rubrica "Alla scoperta di Lugano". Ora le nostre frecce verranno puntate verso altre zone centrali o eccentriche di questa nostra Lugano, dove tutto è lavoro e febbrile attività. Prossimamente illustreremo alcune arterie importanti come Via Nassa, Corso Pestalozzi, Piazza Funicolare e Via Cattedrale: poi le punte delle nostre frecce si fermeranno altrove nell'intento di scoprire altre zone.

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VIA NASSA

Ecco ora appuntate le nostre frecce su una delle contrade più antiche della nostra Lugano: Via Nassa, la contrada dei pescatori come era definita anticamente, posta tra il lago e i quartieri di Cioccaro e Sassello, quest'ultimo ormai scomparso, che formavano insieme il centro della vecchia città.

La trasformazione rapida dei due quartieri e il subitaneo sviluppo edilizio urbanistico di Via Motta hanno portato a mutare sensibilmente il volto della Via Nassa moderna. Dall'affaccendarsi dei pesca- tori attorno alle loro reti, al tradizionale movimento creato dal mercato del pesce la contrada che si snoda irregolarmente davanti ai porticati patriarcali rimasti a ricordare il fasto del passato che sembra tanto lontano, come è rimasta la settecentesca chiesetta di San Carlo, davanti ai portici dei palazzi mastodontici e più moderni della città passata a una vita intensa e che non conosce attimi di sosta.

Via Nassa è certamente una delle arterie più famose e più conosciute: con il suo susseguirsi ininterrotto delle invitanti botteghe, delle vetrine luminose mostranti le novità di ogni genere, dal gioiello più splendente al giocattolo più moderno, dall'abito più ricco alle leccornie dolciarie più invitanti, ha saputo attirare sia il forestiero sia il cliente locale tanto che la cosiddetta stagione morta è quasi del tutto scomparsa.

Ma la frenetica vita attuale non ha potuto mutare completamente la fisionomia della contrada. I porticati, le colonne, gli archi, la chiesetta, le ombre raramente fugate dalle occhiate del sole, sono rimasti a ricordare chiaramente la parte migliore della vecchia Lugano.

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CORSO PESTALOZZI

Il grande pedagogista Enrico Pestalozzi ha dato il nome a questo Corso che è una specie di spina dorsale della città. Infatti Corso Pestalozzi fa da "trait d'union" tra la città alta, essendo il proseguimento della Via Cantonale che scende appunto dalla zona della stazione FFS, e il centro della città che attraversa slanciandosi diritto verso quella Piazza Castello, vanto dei luganesi per quell'impagabile verde dei suoi platani centenari. Forse non a caso il nome di Pestalozzi è stato scelto per denominare il corso in quanto proprio a metà di questo si erge il palazzo delle scuole che ancora raccoglie centinaia di ragazzi e ragazze, mentre più avanti, proveniente da Via al Forte o al disopra del lungo e vetusto casone Maghetti si odono le grida festose dei bambini del vicino Oratorio. Ma oltre alle scuole e alla tanto discussa "piccionaia", a dare lustro al corso è sorto il Palazzo Alhambra dai portici a semicerchio e con la sequela delle botteghe e degli uffici.

Anche Corso Pestalozzi, fra non molto, muterà volto. Oltre al Palazzo ove è installato il Cinema Corso e che rappresenta, per ora, la novità di questi ultimi tempi, vi sarà lo spostamento delle scuole nella zona del convento delle Cappuccine e al posto delle scuole sorgerà, come d'incanto, una bella piazza con altro verde, speriamo. Forse il Corso perderà quel senso di spensieratezza dato dai bambini, ma assumerà un volto più frenetico dato dalla presenza delle linee di filobus. Infatti Corso Pestalozzi era stato lasciato fuori dai percorsi dei tram, anche se era attraversato dalla linea che porta a Molino Nuovo e ai due capi passano quelle di Besso e di Cassarate: in avvenire però il Corso sarà il centro importante per lo smistamento dei passeggeri e questo naturalmente ne aumenterà l'importanza. Ma anche così com'è attualmente, con tutte quelle frotte di studenti che s'incamminano verso il Liceo, o dei bambini che frequentano le elementari, con tutti quei ricordi che rammentano i vari istituti o con- venti che danno l'avvio al Corso, con gli austeri palazzi che portano al crocicchio di Via Pretorio, con quel sempre maestoso palazzo Maghetti, con la sua civettuola Alhambra, il grande corso luganese è pur sempre molto caro ai vecchi luganesi.

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VIA PRETORIO

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CASA TORRE CASSARATE CASTAGNOLA

Statistica:

Novembre 1953: Inizio del progetto

Giugno 1955: Permesso di costruzione

Gennaio 1956: Inizio dei lavori di scavo

Agosto 1957: Copertura della casa

Luglio-settembre 1957: Consegna dei lavori

Settembre 1957: Consegna di 12 piani di appartamenti

Dicembre 1957: Consegna dei locali rimanenti

Marzo 1958: Apertura dell'albergo

Progetto: Prof. RINO TAMI, arch. Lugano

Calcoli statici: Walter Krisi, ing., Lugano-Cassarate

Impianti di riscaldamento, ventilazione e igienici: A. Eigenmann, ing. Arosa

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Archivio Museo della Memoria: MDM0877

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  • Alberto Gadoni

    Ho i capelli, non più grigi, ma bianchi e, negli anni 1957-59, data la mia giovane età, non ho potuto o voluto seguire e godere di queste interessanti e uniche pubblicazioni apparse su Gazzetta Ticinese. Una serie di bellissime illustrazioni pubblicitarie e di non comune concezione, (cito) sotto l'insegna "Alla scoperta di Lugano" dal primo di Piazza dante, fino all’ultimo servizio, che segna la costruzione della nota casa Torre dell'architetto Rino Tami a Cassarate “, a due "passi" dalle scuole maggiori.
    Rivedere poi, una moltitudine di scritte di nomi di commerci e di marchi noti e conosciuti o ditte di piccoli artigiani, che "andavano" per la maggiore in città, purtroppo da tempo scomparse, per far posto a grandi società anonime, fa da un lato, una certa tristezza, ma dall'altro è stato possibile, per un breve momento, rivivere e pensare ancora quel periodo storico semplice e locale.

    • Claudio Abächerli

      Perfettamente d'accordo con te Alberto! Quanti ricordi.... peccato manchi via Canova, dove mio padre aveva il suo negozio di fotografo. E nella casa torre si era installato un suo collega e amico: Foto Hürlimann, che ricorderai!

    • Alberto Gadoni

      Certo caro Claudio che mi ricordo “quasi tutto" . La via Canova, con la Modabella, lì, era “la moda" della Lugano bene, la tradizionale ma particolare e unica (arredo) farmacia Pelli, con il Dottore e i suoi intrugli miracolosi, le sale cinematografiche del Rex e del Supercinema, la Cornèr Banca, la Banca Nazionale Svizzera, la BSI, dove personalmente , negli anni '70, contribuito, nel bene e nel male, alle trasformazioni, la Cantina Vallesana, nota per le specialità "raclette", il sellaio Morandi , su via Camuzio e, nel palazzo Reali, oggi museo, all’ultimo piano, vi era lo studio di architettura, che allora andava per la maggiore, di Alex Huber & Adriano Mazzola e dove allora, collaborava pure mio fratello Claudio; i Tappeti Bertola su via Stauffacher e la boutique del disco Gemetti, e potrei continuare, ma mi fermo qui, naturalmente non posso dimenticare il citato fotografo di famiglia alla casa Torre di Cassarate.

    • Claudio Abächerli

      Quasi...anch'io quasi tutto. Il negozio di mio padre era proprio attiguo a Modabella, quasi in faccia al Rex. Ha dovuto uscire quando vi si è installata la Corner Banca credo nel '56 o '57.. Vicino alla banca nazionale v'era un altro fotografo, tale Bächler; ricordo molto bene il farmacista Pelli. Più o meno di fronte, poi, il negozio Usego di Fritz e Agnese Messer (Delikatessen) e vicino alla farmacia Pelli v'era una pasticceria il cui gerente era il sig. Lutz e che aveva paste ottime. Avendo il commercio in via Canova era logico che si dovesse acquistare in zona..... Quanto ai dischi del Gemetti...devo ancora averne in giro qualcuno! E nascosto lì dietro il giardinetto del ristorante o bar Rezzovaglio che aveva una cassata fantastica (per i "pezzi duri" si andava da Pedrinis in via al Forte, ricordi? )

    • Alberto Gadoni

      Certamente il “il pezzo duro” del Pedrinis che l’ho voluto gustare ancora la settimana scorso e più giù verso il lago , il bar Lugano, dei Biagi e Hunziker (padre di…) e come scordare il famoso “pagiugo “ della pasticceria dei Portici, oggi EFG Banca!

    • Claudio Abächerli

      ....e l'aperitivo dal Ginbianchi (padre di un mio compagno di ginnasio, Ferruccio Bianchi) , ma certo il paciugo era speciale....

  • Alberto Gadoni

    Una precisazione e chiedo conferma: si legge : “Progetto: Prof. RINO TAMI, arch. Lugano Calcoli statici: Walter Krisi, ing., Lugano-Cassarate” penso che il nome corretto sia ing. Kruesi o Krüsi ?

12 maggio 2024
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