Una carriera mancata e la corale di Biasca
Olga Meucci-Rossio la musica l’ha nel sangue ma deve interrompere gli studi di violino, poiché non può più permettersi di pagare il maestro. Dà sfogo alla sua passione dedicandosi al canto. Si fa accompagnare al piano da un amico e, nella parte del contralto, rivive i momenti di bel canto trascorsi in un trentennio di appartenenza alla Corale di Biasca.
Le prove si tenevano in un’aula della Casa Comunale tre volte alla settimana. Per pagare la maestra le donne contribuivano con cinquanta centesimi alla settimana e gli uomini con un franco. La Corale iniziò a partecipare a varie manifestazioni del Borgo e presto giunsero i riconoscimenti ed il sostegno finanziario del Comune. Partecipò con successo, rinforzata da elementi della Corale Santa Cecilia di Bellinzona, ai festeggiamenti per il 650° della Carta di Libertà di Biasca, in occasione della quale venne rappresentata la “Sacra Terra del Ticino” di Calgari/Mantegazza. Nel 1973 questa Corale cessò la sua attività.
1956 - Inaugurazione palazzo scolastico alla Boscerina - davanti a sinistra Olga Meucci. Dietro da sinistra Libero Cambi, Emilio Bruschetti, Dora Emma-Mazza, Tilde Ballinari, Stefania Rataggi-Morini, Doris Beffa, Rosina Suini, Lina Moro-Mazza, ?, Lauretta Steiner, Betty Cambi. Dietro da sinistra Ferruccio Oriani, Ercole Rossio, Riccardo Scossa, Mirko Ranzoni, Elvezio Piemontesi, Anita Grassi-Casoli, Natalino Pellanda.
Leggi l’articolo cliccando qua.
Vai al dossier “Il Biaschese” cliccando qua.
Vai al dossier LIBRI e ARTICOLI - Museo della Memoria cliccando qua.
Archivio Museo della Memoria: MDM0613
Parte del corteo in occasione del 650° della Carta della Libertà di Biasca (1942). Sullo sfondo si vede il cartello delle Corali.
Olga Meucci-Rossio
L’Archivio della memoria di Stabio è nato nel 2010, grazie allo stimolo di un gruppo di appassionati di storia e cultura con lo scopo di raccogliere le testimonianze dei diretti protagonisti della vita quotidiana del paese, prima che si attuasse il turbinio di innovazioni che lo hanno cosὶ profondamente modificato.