Giuseppe Bolzani (1921 - 2002) Balze rocciose, 1979 olio su tela su tela, 84 x 103,5 cm Balerna, Collezione d’arte del Comune
Giuseppe Bolzani (1921 - 2002) Balze rocciose, 1979 olio su tela su tela, 84 x 103,5 cm Balerna, Collezione d’arte del Comune
Pittore, disegnatore e frescante, Giuseppe Bolzani è vissuto fra il primo e il secondo Novecento ed è considerato uno dei più affermati artisti ticinesi. Nato a Bellinzona nel 1921, studia all’Accademia di Brera sotto la guida di Aldo Carpi, Carlo Carrà e Achille Funi e si diploma nel 1947. Dopo soggiorni a Parigi e a Roma, rientra nella Svizzera Italiana, dove inizia un’intensa attività come autore di affreschi in edifici pubblici. Citiamo, in particolare, le decorazioni per il Palazzo delle dogane di Chiasso (1949), il Palazzo del Governo a Bellinzona (1957) e anche, negli anni Ottanta, per il Palazzo Mercurio di Chiasso e il Liceo cantonale di Mendrisio. Nel 1951 partecipa alla fondazione del Gruppo della Barca con Alberto Salvioni, Emilio Beretta, Mario Marioni e Pietro Salati: l’obiettivo è quello di far conoscere l’arte ticinese oltre le frontiere cantonali, guardando a nord ma anche a sud.
Intensa e regolare è anche l’attività espositiva, con mostre personali in Ticino, in Italia e all’ estero, alla quale Bolzani affianca l’insegnamento del disegno nelle Magistrali del Cantone (Locarno e Lugano). Nella Collezione d’arte del Comune di Balerna sono presenti due opere dell’artista, entrambe risalenti al 1979, e molto simili nell’ impianto compositivo. Come scrive Marcella Snider Salazar, in un saggio pubblicato nella monografia dedicata a Bolzani per le Edizioni di Banca Stato (1999) “Ma è in particolare sviluppando l’ispirazione naturalistica che verso la fine degli anni Settanta l’artista raggiunge una nuova, maggiore sintesi. Egli focalizza allora il frammento vegetale o minerale (sassi, rocce, rami, ceppi) quale “nucleo di un tutto, cuore di un mondo”, secondo un processo anche di segreta metamorfosi fra figura, albero e roccia”. Sia Balze rocciose che Rosso di sera 1, configurandosi nel tracciato del naturalismo informale di sicura impronta lombarda, rientrano nel percorso descritto da Marcella Snider Salazar e testimoniano l’interesse di Bolzani anche per il Cubismo e per la pittura di Cézanne, considerato maestro inarrivabile. Dalla natura Bolzani trae dunque ispirazione per opere dai toni delicati e dalle atmosfere rarefatte, in cui il dato reale si fonde con l’astratto consegnando dipinti che hanno un’aurea di sospensione.
L’Archivio della memoria di Stabio è nato nel 2010, grazie allo stimolo di un gruppo di appassionati di storia e cultura con lo scopo di raccogliere le testimonianze dei diretti protagonisti della vita quotidiana del paese, prima che si attuasse il turbinio di innovazioni che lo hanno cosὶ profondamente modificato.