Anna Bianchi (1953) Segno di protezione, acrilico su tela 80 X 74 cm Balerna, Collezione d’arte del Comune
Anna Bianchi (1953) Segno di protezione, acrilico su tela 80 X 74 cm Balerna, Collezione d’arte del Comune
La pittrice Anna Bianchi, che vive e lavora a Ligornetto, è presente nella Collezione d’arte del Comune di Balerna con due opere: Promontorio a occhiello e Segno di protezione (1991), pervenute per acquisto e donazione in seguito alla mostra “Anna Bianchi. Dipinti e disegni”, tenutasi alla Sala del Torchio nel maggio del 1995. Alla presentazione della personale, il critico Dalmazio Ambrosioni la definisce un’artista “che ha compiuto un’importante e preziosa evoluzione: una delle più brave in Ticino”. Dunque Anna Bianchi brava e anche internazionale: il suo curriculum racconta di esperienze in giro per l’Europa e gli Stati Uniti, che negli anni hanno arricchito il suo percorso umano e professionale. Dopo l’Accademia gli studi all’Accademia di Brera, agli inizi degli anni Ottanta parte per New York per studiare alla School of visual art. Segue un soggiorno a Roma all’Istituto svizzero e altri periodi trascorsi a Vienna, Parigi ed Einsideln. Dal 2001 si trasferisce a Ameglia, in Liguria, e successivamente in Toscana, a Carrara, dove si stabilisce fino al 2018, anno del rientro in Ticino. Altrattanto ricco è il suo curriculum espositivo, con mostre a Coira (1986), a Mantova (Casa del Rigoletto, 2000), a Mendrisio (Museo d’arte, 2004), a Milano (Spazio Contemporaneamente, 2006), a Zurigo (Galerie Rüegg, 2008) e, negli ultimi anni, ancora a Mendrisio (Spazio Stellanove, 2011) e a Pietrasanta (Galleria Bonelli, 2016). Il suo percorso, così ricco e strutturato, difficilmente può essere racchiuso in poche righe di commento. Ci viene in aiuto Claudio Guarda, che alla pittrice dedica una scheda biografica pubblicata sul sito sikart.ch, e fa il punto proprio sul periodo che precede la mostra di Balerna: “Il ritorno alla pittura, e il contemporaneo riemergere di suggestioni naturalistiche”, scrive Guarda, “avviene solo all’inizio degli anni ’90 attraverso la riformulazione della propria poetica e l’elaborazione di un linguaggio personale”. La natura dunque come tema centrale, così come emerge nel dipinto Promontorio a occhiello, visto dall’alto, con una prospettiva che annulla altezze e distanze. Il colore è lavorato, steso con pennellate giustapposte, traspirante, emotivo. Il promontorio di Anna Bianchi sembra vivo, respira, in una natura silenziosa dove c’è posto solo per una visione interiore e spirituale.
L’Archivio della memoria di Stabio è nato nel 2010, grazie allo stimolo di un gruppo di appassionati di storia e cultura con lo scopo di raccogliere le testimonianze dei diretti protagonisti della vita quotidiana del paese, prima che si attuasse il turbinio di innovazioni che lo hanno cosὶ profondamente modificato.