Marco Reto Schmid racconta della sua famiglia e della gioventù. Dopo aver frequentato le prime sei classi a Grono, si sposta a Roveredo per le secondarie e, in seguito passa alla scuola Arti e Mestieri a Bellinzona conseguendo il diploma di meccanico attrezzista. Il primo lavoro lo trova a Wettingen diventando elettromeccanico grazie a dei corsi serali. Trovato un nuovo posto di lavoro, continua la sua formazione come elettrotecnico al Technikum di Winterthur, dove incontra un insegnante, per lui indimenticabile, che gli trasmette l’etica professionale del “prima la persona poi l’organizzazione”. Propone alla sua ditta di aprire una filiale in Bassa Mesolcina dove i giovani hanno difficoltà di trovare lavoro. La nostalgia della valle Mesolcina lo riporta verso casa dove viene assunto come sorvegliante dell’Oleodotto del Reno per il quale collaboravano sia il cantone dei Grigioni, sia il canton San Gallo. Diventa così ispettore di controllo per la costruzione dell’Oleodotto tra Genova e Ingolstadt, frutto di un accordo italo-tedesco , preparando anche il tracciato nei Grigioni, mai realizzato. Percorre così migliaia di chilometri facendo avanti e indietro tra Grono e il lago di Costanza.

Grazie al cantone Ticino l’Oleodotto non è mai passato dalla galleria del San Bernardino, anche se la sezione della galleria ha tre piani poiché è stato tenuto comunque conto del suo passaggio.

Il responsabile della sua ditta lo propone come primo direttore della galleria e, nonostante la sua candidatura fosse ostacola da alcune persone, ottenne il ruolo, favorito dalle sue importanti competenze in elettromeccanica.

Per informazioni sull’Oleodotto del Reno vedi de.wikipedia.org/wiki/Central_...

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Archivio Museo della Memoria: MDM0564