Il mutamento dei traffici di frontiera
Il mutamento dei traffici di frontiera
Nel trasporto delle merci si è passati dall'epoca d'oro della saturazione delle capacità d'assorbimento della ferrovia, protrattasi fino ai primi anni settanta, ad un relativo declino della linea del San Gottardo, accompagnata dalla progressiva svalutazione del Ticino a corridoio di transito. Un mutamento dovuto in parte alla razionalizzazione dei trasporti ferroviari, che ha ridotto l'intervento degli spedizionieri, in parte all'accresciuta concorrenzialità della strada. Il completamento della rete autostradale attraverso le Alpi ha trasformato l'asse del San Gottardo in una camionale europea. Il Ticino ha perso progressivamente il suo inserimento tradizionale in questi traffici che hanno in grandissima parte origine e destinazione fuori del Cantone, avendo perso importanza le attività di spedizione, l'immagazzinamento e le operazioni doganali.
Alcune località, come Chiasso, che grazie alla ferrovia e alle dogane si erano sviluppate puntando sul trasporto di merci e i commerci di frontiera, hanno dovuto affrontare negli ultimi anni una profonda riconversione, allo scopo di inserirsi nelle nuove realtà transfrontaliere.
Indicizzazione delle sequenze:
0'01''- 2'40'' Lo sviluppo ferroviario di Chiasso
Il progetto della nuova stazione merci e doganale di Chiasso, i cui lavori furonto diretti dall'ingegner Giuseppe Magoria, prevedeva una spesa di circa 2,5 milioni di franchi. Questa cifra venne poi portata nel 1922 a 18 milioni.
Intervista con Giovanni Ratti, dirigente d'esercizio FFS, sulle caratteristiche della stazione di Chiasso.
2'41''-6'20'' L'età d'oro del trasporto ferroviario
I traffici in rapido aumento dopo la seconda guerra mondiale hanno necessitato ingrandimenti e perfezionamenti della stazione di Chiasso, che nel 1973 comprende 120 km di binari, 350 scambi, 1000 impiegati e registra il passaggio giornaliero di 300 treni.
Intervista a Luigi Robbiani, sostituto dell'ispettore della stazione internazionale di Chiasso, che fa un confronto tra passato e presente.
6'21''-7'31'' Il futuro ferroviario di Chiasso
Vista la continua espansione e l'intensa attività che vi regna, si può essere ottimisti circa il futuro della stazione di Chiasso? Ecco il parere dell'ispettore della stazione, Eugenio Naef.
Questo servizio di Plinio Grossi andò in onda il 31 agosto 1973 nella trasmissione "Il Regionale". È una breve storia della stazione ferroviaria di Chiasso, il più importante scalo merci del Ticino, in occasione del 50.mo anniversario dalla fine dei lavori di ampliamento definitivo. Ne parlano G. Ratti: dirigente d'Esercizio FFS; G. Magoria: ing ferroviario; L. Robbiani: sostituto ispettore stazione internazionale Chiasso; E. Naf: ispettore stazione internazionale Chiasso.
L’Archivio della memoria di Stabio è nato nel 2010, grazie allo stimolo di un gruppo di appassionati di storia e cultura con lo scopo di raccogliere le testimonianze dei diretti protagonisti della vita quotidiana del paese, prima che si attuasse il turbinio di innovazioni che lo hanno cosὶ profondamente modificato.