Il dibattito sull'interruzione della gravidanza
Il dibattito sull'interruzione della gravidanza
In Svizzera i nuovi movimenti femministi nascono sull'onda della protesta studentesca che culmina con la contestazione sessantottina. Tra il 1968 e il 1969 nascono gruppi autonomi di donne che si denominano movimento femminista o di liberazione della donna. Il femminismo evidenzia lo stretto legame esistente tra le esperienze individuali delle donne e le condizioni sociali, e concepisce l'emancipazione femminile come la chiave di volta nella lotta contro la famiglia tradizionale e la società capitalista.
Partendo da una nuova consapevolezza incentrata sulla donna, le femministe denunciano la divisione sessuale del lavoro quale forma specifica di discriminazione e di controllo sociale sulle donne, rivendicando salario uguale e pari opportunità nella formazione e nelle carriere professionali, come pure una politica educativa, sociale e familiare più consona ai bisogni femminili. Sollevano pubblicamente anche temi considerati tabù, quali l'aborto, la contraccezione, le violenze contro le donne e l'autodeterminazione sessuale. In Svizzera, la lotta per la depenalizzazione dell'aborto divenne un tema centrale del nuovo femminismo, legato ai dibattiti sul controllo delle nascite e sulla maternità. La "soluzione dei termini" in materia d'interruzione della gravidanza, è respinta in votazione popolare nel 1977, ma la diversa prassi seguita dai Cantoni creava una situazione d'incertezza giuridica e d'ineguaglianza tra le donne delle varie regioni del paese.
Indicizzazione delle sequenze:
0'01''-4'39'' Interruzione di gravidanza e pianificazione familiare
5'47''-8'35'' Il problema della decriminalizzazione dell'aborto e gli aborti clandestini
Intervista al medico ginecologo Elvezio Bianda
13'41''-19'55'' L'aborto in Svizzera dal punto di vista giuridico
Questo servizio di Edda Mentegani, intitolato "Alcuni aspetti dell'aborto", andò in onda il 26 aprile 1973 nella trasmissione "Proposte per lei". Gli intervistati sono il genicologo Enyo Bianda e l'avvocato Luciano Giudici.
L’Archivio della memoria di Stabio è nato nel 2010, grazie allo stimolo di un gruppo di appassionati di storia e cultura con lo scopo di raccogliere le testimonianze dei diretti protagonisti della vita quotidiana del paese, prima che si attuasse il turbinio di innovazioni che lo hanno cosὶ profondamente modificato.