Architettura rurale del Ticino
Architettura rurale del Ticino
Sasso e legno, unica ricchezza costruttiva nelle valli della Svizzera italiana.
L’autore del documentario, Werner Kropik, accompagna lo spettatore a scoprire la bellezza e l’estro costruttivo di cascine e case costruite dalla nostra gente durante i secoli passati, abitazioni rurali che si limitavano a soddisfare le esigenze basilari della gente, che attingeva il necessario per scaldare e vivere dalla natura che la circondava. Anticamente il fumo prodotto dalla legna dei fuochi interni per cucinare e scaldare usciva dagli spiragli fra le piode che coprivano il tetto; solo più tardi si è dato avvio alla costruzione di camini interni che indirizzavano il fumo attraverso i comignoli.
Alcune costruzioni venivano abbellite con affreschi popolari, che riflettevano la religiosità e la devozione che gli abitanti avevano nei confronti del divino al quale chiedevano protezione per loro e per i loro animali. Nei piccoli cimiteri, sui muri di cappelle e di chiesette, venivano anche dipinti scheletri che rappresentano la precarietà della vita e che, ancora oggi, ci ricordano che di fronte alla morte siamo tutti uguali, ricchi o poveri.
In Vallemaggia per impedire l’ingresso a topi e altri roditori, attorno alle finestre, veniva dipinta una cornice liscia di colore bianco e per proteggere le riserve di segale venivano edificate le “torbe”, costruzioni ispirate dal popolo Walser. L’esemplare nel film si trova a Moghegno.
Parecchi sono i rifugi naturali, detti Splüi, utilizzati come ripari e stalle nei periodi estivi, posizionati sotto grandi massi che facevano da tetto o da pareti, innalzando solo dei muri a secco per chiudere la parte esposta.
Case più importanti sono state costruite soprattutto da emigranti che hanno fatto fortuna al di fuori della nostra regione, mentre le sovvenzioni del clero permettevano la costruzione di chiese parrocchiali e campanili di una certa importanza.
Oggi molte di queste dimore sono state ristrutturate, seguendo le rigide regole dettate dalle leggi e spesso trasformate in case di vacante, salvando così dall’inevitabile degrado del tempo, magnifiche costruzioni rurali perfettamente inserite nel paesaggio, mentre altre, abbandonate nei boschi o sugli alpeggi, muoiono lentamente.
Visita anche:
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Del territorio e d’altro. «Idea di una Valle». La Valle Maggia - lanostraStoria.ch
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Archivio Museo della Memoria: MDM0911
L’Archivio della memoria di Stabio è nato nel 2010, grazie allo stimolo di un gruppo di appassionati di storia e cultura con lo scopo di raccogliere le testimonianze dei diretti protagonisti della vita quotidiana del paese, prima che si attuasse il turbinio di innovazioni che lo hanno cosὶ profondamente modificato.