Le ambiguità del fenomeno turistico - I rustici
Le ambiguità del fenomeno turistico - I rustici
Negli anni di alta congiuntura tra il 1950 e il 1975, il turismo ha conosciuto in Ticino un'espansione superiore alla media svizzera, diventando uno dei rami più importanti dell'economia locale, capace di generare circa un quinto del reddito cantonale. L'aumento dei pernottamenti era favorito sia dalla generalizzazione delle vacanze pagate, sia dallo sviluppo dei mezzi di trasporto e delle vie di comunicazione che ha reso più agevole accesso. Nello stesso tempo mutavano anche le forme di soggiorno: all'albergo si tendeva a preferire il campeggio, l'appartamento o la villa nella zona dei laghi, oppure i rustici riattati nelle valli. Il Ticino, che non ha sempre manifestato una "cultura dell'accoglienza" adeguata all'evoluzione del fenomeno turistico, ha più che altro subito queste trasformazioni, accontentandosi di una visione riduttiva del fenomeno turistico, fondata sulla quantità dei pernottamenti e delle infrastrutture ricettive. Una certa crisi del settore, avvertita dagli specialisti del ramo già all'inizio degli anni settanta con l'avvento del turismo di massa, è diventata più evidente nei decenni seguenti. L'apertura delle frontiere, la caduta dei prezzi sul mercato internazionale, l'evolvere delle abitudini e delle mode vacanziere, hanno provocato un calo dei soggiorni e dell'indotto, senza eliminare certi malesseri scaturiti dalla presenza turistica: problemi ambientali e d'infrastrutture, disagio culturale dovuto a un sentimento d'invasione e di colonizzazione, speculazione edilizia e svendita del territorio.
Negli ultimi anni si è cercato di ristrutturare il settore e di variare l'offerta turistica, promovendo tipi di soggiorno ricreativo quali l'agriturismo e altre forme di svago e di fruizione del territorio, più in sintonia con la sensibilità ecologica delle società postindustriali e che sappiano meglio valorizzare le caratteristiche del posto.
Indicizzazione delle sequenze :
0'01''-5'38'' Per qualche rustico in più
Da qualche anno, i turisti alla scoperta delle valli periferiche della Svizzera italiana si sono dati ad una vera e propria caccia al rustico da adibire a residenza secondaria. Il fenomeno è avvertito soprattutto nelle valli del Locarnese. Le maggiori associazioni valmaggesi hanno lanciato un appello per sensibilizzare la popolazione sul problema della svendita di un patrimonio architettonico e culturale, come spiega uno dei promotori, il signor Bruno Donati.
Il Cantone Ticino ha promosso l'operazione rustici, con un decreto legge del 1978 che prevede sovvenzioni statali per il risanamento dei rustici in alta Valle Maggia, con la garanzia che gli edifici rimangano di proprietà dei valmaggesi. L'esito dell'iniziativa è commentato da Cesare Ciseri, capo sezione per il promuovimento economico.
Questo servizio di Thomas Soergel andò in onda il 24 luglio 1981 nella trasmissione «Il Regionale». Negli anni della sua realizzazione, si sta registrando un aumento esponenziale nella vendita di rustici, a tal punto da indurre le più importanti associazioni di Vallemaggia ad intervenire con misure di sensibilizzazione verso gli abitanti per non svendere il patrimonio storico e artistico della valle. Parlano: B. Donati: valmaggese; C. Ciseri: capo Sezione promovimento economico.
L’Archivio della memoria di Stabio è nato nel 2010, grazie allo stimolo di un gruppo di appassionati di storia e cultura con lo scopo di raccogliere le testimonianze dei diretti protagonisti della vita quotidiana del paese, prima che si attuasse il turbinio di innovazioni che lo hanno cosὶ profondamente modificato.