Una gazosa per piasèe!
La gazosa, simbolo di genuinità nostrana, ha conservato intatto il suo fascino e, nonostante la concorrenza delle a volte effimere mode, la vecchia ricetta e la classica bottiglietta con chiusura a “macchinetta” resistono.
La chiusura delle bottiglie consisteva in una biglia in maiolica posta all’interno e che la pressione dell’anidride carbonica portava in alto a chiudere ermeticamente la bottiglia. Esercitando una pressione sulla biglia, la gazosa sprizzava fuori. Allora, più che alla gazosa, i ragazzi miravano a “fregare” la bottiglia che veniva poi frantumata per giungere in possesso della biglia. Oggetto che le ristrettezze rendevano prezioso per le appassionate gare di quartiere “coi balett”, in un gioco denominato “ra capital”
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Archivio Museo della Memoria: MDM0552
FOTO:
La vecchia Fabbrica di gazose Starnini, in via Lucomagno con davanti il primo autocarro in dotazione della ditta.
Libero Starnini e signora davanti all’impianto per l’imbottigliamento automatico.
L'evoluzione della bottiglietta della gazosa.
L’Archivio della memoria di Stabio è nato nel 2010, grazie allo stimolo di un gruppo di appassionati di storia e cultura con lo scopo di raccogliere le testimonianze dei diretti protagonisti della vita quotidiana del paese, prima che si attuasse il turbinio di innovazioni che lo hanno cosὶ profondamente modificato.