Ricordi dell’autorità del padre che, con la sua severità, metteva una certa soggezione. A tavola era sempre il primo a essere servito, seguivano i due figli maschi, poi la mamma e, per finire, le figlie femmine. Ma Carmen, la maggiore, non ci sta e un bel giorno riesce a far cambiare la regola: prima il papà, poi la mamma, le sorelle e da ultimo i due fratelli. Quando gli uomini andavano all’osteria a giocare a carte e a bere un bicchiere di vino annunciavano allegramente il rientro a casa cantando sempre ognuno la propria canzone preferita e la sera il papà raccontava spesso la stessa storia ai figli. In autunno la famiglia si riuniva e, cantando per rendere più leggero il lavoro, sbucciava le castagne da dare in pasto ai maiali. Papà Eligio era orgoglioso di essere stato il primo a coltivare l’uva merlot a Cadro piantando le barbatelle che provenivano dall’Istituto agrario di Mezzana. C’era poi il periodo delle processioni per le quali il lavoro non mancava per preparare gli addobbi.

Torna al dossier La famiglia Pietrogiovanna di Cadro cliccando qua.

Archivio Museo della Memoria: MDM0477