Maestri della pittura ticinese della collezione Züst
Maestri della pittura ticinese della collezione Züst
Girato a Rancate, Giuseppe Martinola e Mimma Pagnamenta sono gli autori di questo servizio andato in onda il 20 febbraio 1964 nel programma televisivo «Meridiana». A metà degli anni Sessanta, una tra le più importanti collezioni private d’arte ticinese era certamente quella di Giovanni Züst, che con assidue e scrupolose ricerche era riuscito ad assicurarsi rari esemplari ormai riconosciuti dalla critica d’arte. Tra i maggiori autori esposti il servizio televisivo menzionava Giovanni Serodine, Pier Francesco Mola e Giuseppe Antonio Petrini, ma anche pittori e scultori a cavallo tra Ottocento e Novecento.
L’intervistato è Giovanni Züst.
A pagina 30 del settimanale «Radiotivù» in edicola per la settimana da 16 al 22 febbraio 1964 si leggeva la presentazione del documentario:
Fra le più importanti collezioni private d’arte ticinese, tiene indubbiamente il primo posto quella del Dott. Giovanni Züst di Rancate, la cui collezione, di alcune centinaia di pezzi, comprende largamente anche maestri tedeschi, spagnoli, fiamminghi. Il Dott. Züst, con assidue e scrupolose ricerche, ha potuto così assicurarsi rari esemplari ormai riconosciuti della critica d’arte. Tra questi, va subito segnalato il «Sen Pietro in carcere» di G. B. Serodine, una delle opere più magistrali del grande pittore d’Ascona. Accento a lui è presente un altro seicentista ticinese, P. F. Mola di Coldrerio, con una tavola inconsueta. E, terzo maestro, G. A. Petrini di Carona, ampiamente rivalutato dalla grande mostra dedicatagli a Lugano nel 1960, che a Rancate si presenta con ben dieci tele. Il Dott. Züst si è interessato anche ai più vicini pittori dell’Ottocento, in modo specialissimo ad Antonio Rinaldi di Tremona, di cui ha collezionato, si può dire, tutte la produzione, salvandole in parte dalla dispersione. Col Rinaldi poi, il gruppo degli artisti a cavallo dei due secoli, da Luigi Rossi ad Antonio Feragutti-Visconti e così via. Le TSI non poteva esimersi di entrare un giorno con le sue telecamere nelle sale della villa di Rancate, col cortese consenso del Dott. Züst, e di consegnare all’attenzione dei ticinesi quel raro tesoro d’arte, affidando la scelta delle opere e la loro presentazione a Giuseppe Martinola.
L’Archivio della memoria di Stabio è nato nel 2010, grazie allo stimolo di un gruppo di appassionati di storia e cultura con lo scopo di raccogliere le testimonianze dei diretti protagonisti della vita quotidiana del paese, prima che si attuasse il turbinio di innovazioni che lo hanno cosὶ profondamente modificato.