E noi al posto loro? La lunga attesa
E noi al posto loro? La lunga attesa
Plinio Martini per la RSI
Nella seconda metà degli anni Settanta, partendo da una serie di suoi testi narrativi, Plinio Martini scrisse la sceneggiatura di tre opere per la televisione, di cui fu regista Tony Flaat. Argomento comune dei tre sceneggiati fu la figura della donna nella civiltà rurale ticinese osservata in tre diversi periodi storici. Le tre opere andarono in onda nel 1978 il 20, il 27 ottobre e il 3 novembre; ci fu poi una serie di interviste in studio andata in onda il 17 novembre.
La seconda parte della serie E noi al posto loro? è intitolata La lunga attesa. È la storia di Maria, che attende il ritorno del fidanzato Giacomo Tonini, emigrato vent’anni prima in America. Completamente americanizzato ed estraneo alla vita della valle, al suo ritorno trova la fidanzata invecchiata. Decide di ripartire, non mantenendo la promessa di matrimonio fatta a Maria, che dal dolore muore.
Il Mediometraggio in costume e con attori non professionisti andò in onda il 27 ottobre 1978.
A pagina 26 del settimanale «Teleradio» in edicola per la settimana dal 21 al 27 ottobre 1978 si leggeva la presentazione dell’opera:
Questa sera sarà diffuso nell’ambito di «Ora G» — in programma eccezionalmente alle ore 19.15 — il secondo film del ciclo «E noi al posto loro?». Per scrivere la sceneggiatura di «La lunga attesa» — questo titolo della puntata odierna girata in Val Bavona — Plinio Martini ha preso lo spunto da un episodio del suo libro «Requiem per zia Domenica» pubblicato dalle Edizioni Il Formichiere. Il film illustra la tragica condizione in cui vennero a trovarsi molte vedove bianche e molte zitelle nostrane al tempo della nostra emigrazione. La protagonista, Maria, si innamora di Giacomo che diventa il suo fidanzato prima di partire per l’America, negli anni Venti. La donna aspetta vent’anni il ritorno dell’amato logorandosi — come le sue conterranee — con lavori che avrebbero dovuto essere affrontati da braccia più forti. Quando poi Giacomo ritorna con l’intenzione di sposarla, la trova invecchiata e precocemente sciupata.
L’Archivio della memoria di Stabio è nato nel 2010, grazie allo stimolo di un gruppo di appassionati di storia e cultura con lo scopo di raccogliere le testimonianze dei diretti protagonisti della vita quotidiana del paese, prima che si attuasse il turbinio di innovazioni che lo hanno cosὶ profondamente modificato.