Giovanni Orelli parla de «La festa del ringraziamento»
Giovanni Orelli parla de «La festa del ringraziamento»
«Pagine aperte» fu un programma della Televisione svizzera di lingua italiana dedicato alle novità librarie andato in onda tra il 1970 e il 1977, per riapparire nel 1984 prima di essere abbandonato. L’aspetto interessante del programma è che alla realizzazione parteciparono numerosi poeti, scrittori e intellettuali che, nei primi anni Settanta, orientarono le scelte editoriali dei più importanti editori lombardi. Scorrendo l’elenco dei conduttori, troviamo i nomi di Vittorio Sereni, di Stefano Agosti, di Maurizio Cucchi, di Cesare Garboli, per citarne solo alcuni. Per le pagine del portale «lanostraStoria.ch» abbiamo selezionato quelle puntate, nelle quali si parlò di opere di autori della Svizzera italiana oppure di autori che vi avevano soggiornato, oppure di autori vicini al confine svizzero perché era allora condivisa dai produttori del Dipartimento cultura della TSI (basti pensare a figure come Bixio Candolfi o Eros Bellinelli) la convinzione che bisognasse far propria una visione della Svizzera italiana come un territorio in continua osmosi culturale con la Lombardia.
Prodotta da Gianna Paltenghi, che è anche intervistatrice, questa puntata di «Pagine aperte» andò in onda il 30 maggio 1972. È una intervista allo scrittore Giovanni Orelli, del quale la casa editrice Mondadori aveva da poco pubblicato il romanzo «La festa del ringraziamento», che valse all’autore il Premio Schiller, uno dei più importanti riconoscimenti letterari della Svizzera. Fotografia del mondo contadino nelle sue ambiguità, nell’incapacità di ribellarsi e nel suo fatalismo, «La festa del ringraziamento» fu ripubblicato nel 1991 dalla casa editrice Casagrande.
L’Archivio della memoria di Stabio è nato nel 2010, grazie allo stimolo di un gruppo di appassionati di storia e cultura con lo scopo di raccogliere le testimonianze dei diretti protagonisti della vita quotidiana del paese, prima che si attuasse il turbinio di innovazioni che lo hanno cosὶ profondamente modificato.