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Incontro con Giovanni Orelli

9 dicembre 2017
RSI Radiotelevisione svizzera di lingua italiana

Scrittore, poeta, saggista, insegnante e uomo politico, Giovanni Orelli (1928-2016) è una delle figure di maggiore spessore del mondo culturale (e non solo) del Canton Ticino, sin dagli anni '60 del secolo scorso e fino alla sua morte, avvenuta alla fine del 2016.

Nato a Bedretto, quinto di otto figli, ha vissuto la vita semplice e rigorosa di una famiglia contadina fino al momento degli studi superiori, svolti presso la Scuola Magistrale di Locarno. Tornato insegnante a Bedretto, vi rimane per cinque anni, poi riprende gli studi: dapprima a Zurigo, poi all'Università Cattolica di Milano, laureandosi in lettere con una tesi di filologia medievale e umanistica sotto la guida di Giuseppe Billanovich.

Tornato in Ticino, insegnerà per molti anni dapprima al Ginnasio, poi al Liceo di Lugano, fino al 1992. Parallelamente collabora dapprima con la RSI per vari programmi radiofonici, poi con l'allora TSI, per oltre un decennio, curando in particolare i dibattiti del programma culturale Questo e altro.

Significativa è stata anche la sua attività politica, quale esponente di spicco dapprima del PSA, poi del Partito Socialista, per il quale è stato deputato al Gran Consiglio dal 1995 al 1999.

Grande conoscitore e appassionato dell'opera di Dante Alighieri (di cui diceva so di averne mangiato molto…), Giovanni Orelli negli anni '60 divenne un apprezzatissimo romanziere, conosciuto e stimato ben oltre i confini del Canton Ticino. La sua opera più nota rimane forse e tuttora il suo primo romanzo, L'anno della Valanga (pubblicato da Vittorio Sereni per Mondadori nel 1965): al quale hanno fatto seguito, tra gli altri, i romanzi La festa del ringraziamento (Mondadori, 1972), Il giuoco del Monopoly (Mondadori, 1979), Il sogno di Walacek (Einaudi, 1991), pubblicato in Francia dall'Editore Gallimard con il titolo Le rêve de Walacek, che lo scrittore considerava uno dei suoi scritti più complessi e riusciti. Tra le sue opere poetiche spicca Un eterno imperfetto (Garzanti, 2006)

Nel 2012 presso le edizioni Messaggi Brevi ha pubblicato Fatto soltanto di voce. Poesie e traduzioni nel parlar materno della valle Bedretto, alto Ticino. Un dialetto che lo ha ispirato e accompagnato per tutta la vita, e che considerava una lingua alla stregua di inglese e latino. Negli ultimi anni, e nelle non rare notti insonni, si dilettava a scrivere poesie dialettali dedicate ai nipoti, tramandando loro l'amore per la sua valle, mai dimenticata e sempre celebrata.

Innumerevoli le onorificenze e i premi letterari che gli sono stati attribuiti: tra questi, il Premio Veillon per la narrativa, più volte il Premio Schiller, il Premio Gottfried Keller e la laurea honoris causa dell'Università di Friborgo.

Questa intervista è andata in onda il 9 dicembre 2017. Realizzata da Matteo Bellinelli, è parte della serie di inteviste initolate «Memoria del presente», che offrono la possibilità di conoscere meglio e più da vicino alcune delle personalità più significative della storia del Canton Ticino del ventesimo secolo.

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9 dicembre 2018
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00:42:24

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