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Incontro con Hetty Rogantini-De Beauclair

9 dicembre 2018
RSI Radiotelevisione svizzera di lingua italiana

Nata ad Ascona Hetty Rogantini-de Beauclair (1928), madre di cinque figli, nonna di dieci nipoti e due volte bisnonna, è forse l'ultima persona che ha respirato dal vivo lo spirito dei fondatori della celebre Comunità del Monte Verità.

La sua vita è iniziata ed è ruotata, per oltre vent'anni, attorno a quello che restava, negli anni trenta e quaranta del secolo scorso, di quell'esperienza unica e visionaria che tanto ha fatto parlare di sé, e che ancora oggi suscita interesse e curiosità. E ad Ascona e al Monte Verità Hetty è tornata a vivere e a lavorare, dopo anni di "esilio" in Engadina, attratta e stimolata da un mondo di ricordi che ha deciso di raccontare e condividere: tanto da essere definita e riconosciuta ora, non solo tra gli addetti ai lavori, come la regina del Monte Verità.

Questo soprattutto perché suo padre, di origine francese e ugonotta, libero pensatore di suo, nel 1906 fu assunto dal fondatore della Comunità del Monte Verità, Henry Oedenkoven, in qualità di amministratore. La Comunità era stata fondata nel 1900 e attrasse immediatamente un primo gruppo d'idealisti e teosofi, animati dal sogno di dar vita a una società nuova, libera e salubre. Il suo nome non fu scelto a caso, perché la ricerca della verità era uno degli scopi che si prefiggevano i creatori di quell'oasi di stupefacente utopia.

Hetty crebbe nel ricordo di quell'esperienza esaltante e contradditoria, che durò solo due decenni ma vive tuttora nei suoi vivacissimi ricordi, tramandati in larga parte dal padre Alexander, trasformatosi da amministratore in pittore e scrittore. Egli si smarcò dopo pochi anni dalla vita e dai destini della Comunità ma decise di restare a vivere ad Ascona, dove fondò il giornale Südschweiz (poi diventato l'attuale Tessiner Zeitung).

Hetty non ha vissuto di luce riflessa, anzi. Di carattere forte, curiosa, anticonformista, cresciuta vegetariana in un ambiente di liberi pensatori, non battezzata e teoricamente di religione protestante (peraltro mai praticata), in un primo tempo pensò di farsi suora. Dissuasa dalla madre, giovanissima decise invece di sposarsi. Ebbe così inizio una vita movimenta, vissuta tra Ascona e l'Engadina (dove, per molti anni, si trasformò in contadina e crebbe i suoi cinque figli).

Alla fine degli anni '60 l'intera famiglia Rogantini si trasferisce ad Ascona e nel 1978 la vita di Hetty cambia di nuovo: è l'anno in cui si svolge l'esposizione Mammelle della verità, curata da Harald Szeeman. Una mostra che ritracciava la straordinaria storia del Monte Verità, e che da Ascona viaggiò poi verso Zurigo, Berlino, Vienna e Monaco. Nel 1981 i temi più significativi della mostra furono riproposti in uno degli edifici storici della Comunità, Casa Anatta (costruita nel 1902). Fu allora che a Hetty Rogantini fu chiesto di fungere da custode, e soprattutto da memoria storica, del neonato Museo del Monte Verità.

Insomma, Hetty Rogantini-de Beauclair ha conosciuto e vissuto Ascona quando era poco più di un piccolo villaggio di pescatori, ai suoi occhi molto più autentico e bello dell'Ascona dei nostri giorni: che ora osserva, a quasi novant'anni di distanza, con malcelato stupore. Tutto è cambiato, ma non l'occhio vigile critico e ironico di una donna che racconta la propria vita col sorriso sulle labbra e che continua a essere la ragazza libera e anticonformista che è sempre stata.

Questa intervista è andata in onda il 8 dicembre 2017. Realizzata da Matteo Bellinelli, è parte della serie di inteviste initolate «Memoria del presente», che offrono la possibilità di conoscere meglio e più da vicino alcune delle personalità più significative della storia del Canton Ticino del ventesimo secolo.

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9 dicembre 2018
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