Longo Maï continua
Longo Maï continua
Nel 1973, in Provenza, iniziò la costruzione del primo insediamento di Longo Maï. Il progetto ispiratore prevedeva la creazione di un luogo d'incontro per il maggior numero di giovani critici della società provenienti da tutto l'Europa. I pionieri di Longo Maï erano convinti di rinforzare e di mantenere l'indipendenza politica grazie al lavoro collettivo di ricostruzione e l'autonomia nel settore alimentare.
A Basilea, dove nel 1972 si è svolta l'assemblea costituente, esiste la casa Longo Maï che ospita diverse associazioni e fondazioni create su iniziativa di Longo Maï. Qui vengono gestiti i proventi dalle donazioni e le proprietà collettive di quasi tutte le cooperative della fondazione «Europäischer Landfond» (Fondo europeo di terra).
Anche nella Svizzera italiana, nei primi anni Settanta, Longo Maï ebbe vasta eco. Questo servizio di Gianni Debernardis andò in onda nella trasmissione «Il Regionale» il 3 maggio 1974. Girato a Lostallo, era dedicato ai pionieri europei di Longo Mai: giovani, provenienti da diversi paesi europei, che facevano parte di un'organizzazione basata su basi cooperativistiche, nata allo scopo di recuperare terreni agricoli abbandonati situati prevalentemente in regioni di montagna. Gli intervistati sono Vero Canevascini, ingegnere agronomo; e Isabelle Bourboulon, portavoce di Longo Maï.
L’Archivio della memoria di Stabio è nato nel 2010, grazie allo stimolo di un gruppo di appassionati di storia e cultura con lo scopo di raccogliere le testimonianze dei diretti protagonisti della vita quotidiana del paese, prima che si attuasse il turbinio di innovazioni che lo hanno cosὶ profondamente modificato.