«Cantiamo sottovoce», diventata trasmissione autonoma
«Cantiamo sottovoce», diventata trasmissione autonoma
«Cantiamo sottovoce», una delle più popolari trasmissioni radiofoniche della RSI, fu anch’essa un’idea di Eros Bellinelli. Ugo Fasolis la curò negli anni Sessanta, quando parte di «Radio gioventù», fino a metà del decennio successivo. La prima puntata della trasmissione nella sua forma autonoma, curata da Ugo Fasolis assieme con Antonio Pelli, andò in onda il 5 gennaio 1976 sul Primo programma, l’ultima puntata, curata invece da Franco Lurà, andò in onda il 26 dicembre 1992 su Rete Uno.
Prima di essere una rubrica a sé stante, «Cantiamo sottovoce» faceva parte di «Radio gioventù». Vi dedica un paragrafo lo storico Marco Marcacci nel capitolo intitolato «L’avvento della televisione e il rinnovamento della radio» nel volume collettaneo «Voce e specchio. Storia della radiotelevisione svizzera di lingua italiana». La citazione che segue è tratta dalla pagina 173:
Con rubriche fisse all’interno del contenitore nel quale prevaleva la programmazione di dischi e altra musica riprodotta, «Radio gioventù» anticipava un modello destinato a diffondersi nei decenni ad altre produzioni. Nel 1968 le rubriche fisse di «Radio gioventù» comprendevano colloqui sugli eventi sportivi del fine settimana, teatro, orientamento professionale, musica leggera, segnalazioni bibliografiche, tavole rotonde, ripetizioni di latino, matematica e fisica, ecc. Senza dimenticare una rubrica destinata ad avere un enorme successo e a diventare un’offerta a sé stante: «Cantiamo sottovoce».
A pagina 22 del settimanale «Radiotivu» del 15 febbraio 1969, si leggeva:
In «Radio gioventù» c'è una rubrica di mezz'ora, — «Cantiamo sottovoce» — che riprende, alla buona, canzoni popolari ticinesi e di altro folclore. Animatore acuto e spigliato, il prof. Ugo Fasolis.
Questo documento riproduce la prima puntata di «Cantiamo sottovoce» realizzata in forma di trasmissione radiofonica autonoma. Andò in onda il 6 gennaio 1976. È curata da Antonio Pelli e Ugo Fasolis, e vi partecipano come ospiti Sanzio Chiesa e Vittorio Castelnuovo.
L’Archivio della memoria di Stabio è nato nel 2010, grazie allo stimolo di un gruppo di appassionati di storia e cultura con lo scopo di raccogliere le testimonianze dei diretti protagonisti della vita quotidiana del paese, prima che si attuasse il turbinio di innovazioni che lo hanno cosὶ profondamente modificato.