Promesse e illusioni di fine secolo
Promesse e illusioni di fine secolo
L'apertura della ferrovia del San Gottardo contribusce in modo decisivo all'incremento del turismo in Ticino. I viaggiatori scoprono la bellezza dei paesaggi lacustri, la dolcezza del clima, i benefici dei soggiorni in collina o in montagna. L'industria alberghiera conosce un forte sviluppo tra il 1880 e la prima guerra mondiale. Per portare i forestieri in ogni angolo del Ticino si costruiscono ferrovie regionali, funivie e funicolari. Le città si modernizzano e si abbelliscono.
Per incuriosire e attirare i turisti si pubblicano numerose guide, che vantano i pregi della regione e pretendono di illustrare il carattere degli abitanti. Prende così corpo l'immagine bozzettistica e pittoresca del ticinese allegro e spensierato, ossequioso e sorridente verso i turisti in cerca d'esotismo.
La ferrovia favorisce anche lo sviluppo industriale e commerciale del cantone. La costruzione delle infrastrutture ferroviarie aveva assorbito grandi quantità di pietre da taglio, dando un impulso notevole all'industria del granito. Si aprono numerose cave e si esporta il granito ticinese in Italia e nel resto della Svizzera. Grazie ai primi impianti idroelettrici di vasta portata si sviluppa anche il polo industriale della Bassa Leventina, dove sorgono stabilimenti chimici e metallurgici.
La stagione delle belle speranze si chiuse bruscamente al momento della prima guerra mondiale per una serie di concause che rivelarono la fragilità dell'economia cantonale: l'industria del granito fu condannata dal protezionismo doganale e dalle tariffe ferroviarie; il conflitto europeo ridimensionò il flusso turistico; l'agricoltura languiva in uno stato d'arretratezza. Nel 1914, la bancarotta di alcuni istituti di credito ticinesi rovinò molti risparmiatori, compromettendo ancor più la crescita economica del cantone. Il Ticino si ritrovò in via di sottosviluppo e minacciato nella propria identità.
Indicizzazione delle sequenze:
Un Ticino turistico e folcloristico (0'30''-5'28'')
L'industria dei forestieri (5'29''-12'26'')
La breve fortuna del granito (12'27''-17'08''00)
Energia idroelettrica e sviluppo industriale (17'08''01-23'25''16)
La crisi economica e la fine delle illusioni (23'25''17-29'39)
Verso un'utopia rurale? (29'40''-36'24'')
L'identità minacciata (36'24''-38'40'')
L’Archivio della memoria di Stabio è nato nel 2010, grazie allo stimolo di un gruppo di appassionati di storia e cultura con lo scopo di raccogliere le testimonianze dei diretti protagonisti della vita quotidiana del paese, prima che si attuasse il turbinio di innovazioni che lo hanno cosὶ profondamente modificato.