La mia anima nascosta
La mia anima nascosta
Film vincitore al Concorso ATTE-Museo della Memoria/Video Autori Ticino 2021.
Maria Teresa, dopo aver scritto la storia della sua vita insieme alla regista Marisa Zanga, la interpreta e la racconta come se leggesse un libro poiché, essendo altamente sensibile, le risulta difficoltoso mantenere una flessibilità emotiva della voce. Il racconto viene immerso tra i suoni e i silenzi della natura.
Maria Teresa è nata nel 1960 a Zurigo da madre italiana emigrata in Svizzera per lavoro qualche anno prima. Prima di lei aveva dato alla luce un maschietto e, quando rimane incinta per la terza volta, viene espulsa dalla Confederazione lasciando i due bambini in orfanotrofio, dopo aver firmato l’impegno di abbandono. A quattro anni Maria Teresa viene adottata da una famiglia ticinese la quale, otto anni dopo, decide di rientrare in Ticino. Pur avendo due genitori che le vogliono bene, non si è mai sentita pienamente accettata. Ha sempre avuto la sensazione che, soprattutto il padre, avesse aspettative troppo alte rispetto alla sua personalità. Di conseguenza si manifestano i primi sintomi fisici dovuti a problemi psicosomatici.
Si sposa con un uomo di carattere chiuso che non la capisce e il disagio si ripresenta culminando in un tentativo di suicidio. Ne seguono le cure per aiutarla a riprendersi e a essere maggiormente indipendente.
A trent’anni rintraccia sua madre a Udine e parte per conoscerla. La mamma, in un primo tempo, si tira indietro ma poi accetta di incontrarla. Passerà con lei tre giorni che descrive in tutti i dettagli: la fredda casa-baracca ricevuta dopo il terremoto del Friuli del 1976, la strana atmosfera, la grande agitazione, le candele accese, lo spirito della nonna, la doccia in albergo… Si manifesta la fragilità psichica della madre che si dispera per la perdita della figlia. Maria Teresa, spaventata di quell’esperienza, torna a casa pentita di non averla salutata, era troppo preoccupata che volesse seguirla, destabilizzando così i genitori adottivi. Dopo cinque mesi, nell’aprile del 1991, la madre verrà a mancare e Maria Teresa viene sconsigliata di presenziare al funerale a causa della zia che non vuole a che fare con lei; fatto questo che dovrà elaborare.
Più avanti decide di separarsi dal marito e si rimette in gioco seguendo un corso di assistenza a domicilio alla Croce Rossa, che la rassicura.
Nel 2000 riesce a rintracciare il fratello che incontra assieme alla moglie e al loro bambino, con grande gioia da parte di tutti. Ritrova così la sua vera famiglia che darà un vero senso alla sua vita. Nel 2002 viene ad aggiungersi la nascita della nipotina e Maria Teresa finalmente si orienta verso un futuro felice.
Regia e Montaggio Marisa Zanga
Riprese e Montaggio Giovanni Beltraminelli
L’AUTRICE
Marisa Beltraminelli Zanga è nata a Neuchâtel nel 1960. Dopo gli studi commerciali e un periodo di impiego in banca, nel 1992 è diventata mamma a tempo pieno di Stefano. Nel 2000 riprende ad essere attiva nel mondo del lavoro come collaboratrice domestica CRS a domicilio e nel 2003 si iscrive alla scuola infermieri a Bellinzona. Dal 2006 è infermiera in cure generali, professione che esercita tutt'ora. Grazie ai turni di lavoro riesce, nel tempo libero, a dedicarsi alla passione di video autrice, trasmessole dal marito Giovanni. È associata all’ABCD (Associazione Bellinzonese Cine-video Dilettanti) e Focus è il primo video che ha realizzato.
Grazie alla passione di ascoltare e raccontare, dal 2016 si è avvicinata al mondo dei cortometraggi.
Al concorso ATTE-MdM-Video Autori Ticino del 2018 il suo film “Il desiderio più grande”, riceve una menzione speciale da parte della Giuria “per la forza della testimonianza” e nel 2019, sempre allo stesso concorso, vince il 1° premio con “Stuello”.
Visita anche Focus - lanostraStoria.ch cliccando qua
L’ultima fioritura del ciliegio - lanostraStoria.ch cliccando qua
Il desiderio più grande - lanostraStoria.ch cliccando qua
ABCD, Associazione Bellinzonese Cine-video Dilettanti abcdvideo.ch
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Archivio Museo della Memoria: MDM0599
L’Archivio della memoria di Stabio è nato nel 2010, grazie allo stimolo di un gruppo di appassionati di storia e cultura con lo scopo di raccogliere le testimonianze dei diretti protagonisti della vita quotidiana del paese, prima che si attuasse il turbinio di innovazioni che lo hanno cosὶ profondamente modificato.