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Storia della stazione radio nazionale onde medie del Monte Ceneri In evidenza

settembre, 2023
Renato Ramazzina
Renato Ramazzina

La stazione radio del Monte Ceneri venne messa in servizio il 18 aprile dell’anno 1933. Il progetto di una stazione radio per la Svizzera di lingua italiana avrebbe dovuto essere incluso nella pianificazione dei due trasmettitori nazionali di Beromünster (per la Svizzera tedesca) e di Sottens (per la Svizzera francese) entrati in servizio nel 1931. Ma la minoranza italofona venne in un primo tempo dimenticata e vide la luce, come detto sopra, qualche anno dopo con la costruzione della Stazione Radio OM del Monte Ceneri.

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1933. Stazione radio del Monte Ceneri (MdR)

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1933 -1980. La classica antenna OM di Marconi, a forma di T, che per 47 anni ha caratterizzato il Passo del Monte Ceneri. (MdR)

Le tre stazioni nazionali svizzere non erano in grado di coprire allo stesso tempo l’intero territorio della Confederazione. L’onda terrestre non raggiunge infatti distanze elevate e non supera ostacoli montagnosi dei quali è ricco il panorama alpino.

Pertanto, per favorire l’ascolto dei programmi radio nelle tre lingue nazionali, ecco una invenzione tipicamente svizzera: il radiotelefono.

Il prezioso documento spiega perché la stazione radio venne eretta sul Monte Ceneri nel bel mezzo della Piazza d’ Armi dell’artiglieria, divenuta poi importante base logistica dell’esercito a cura del Dipartimento federale della difesa.

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La scala parlante, Conferenza delle Onde, Lucerna 1933. Monte Ceneri a 1167 kHz. (MdR)

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Durante la seconda guerra mondiale, le trasmissioni su OM dal Monte Ceneri, grazie alla diffusione di notizie incensurate e pertanto attendibili, vennero seguite attentamente anche nella vicina Italia.

Dopo la seconda guerra mondiale, l’aumento di potenza portò un bel miglioramento rispetto ai 15 kW avuti fino ad allora. Ma persistevano ancora interferenze da trasmettitori esteri. Pertanto nel 1967 la potenza veniva aumentata a 100 kW.

Nel 1956 venne istallato il primo trasmettitore onde ultracorte a modulazione di frequenza, OUC - FM, nella nuova stazione radio del Monte Morello, colle dominante la regione di Chiasso. Quella stazione fu il terzo impianto radiofonico nel Cantone Ticino.

Al Monte Ceneri, nel 1958, contemporaneamente alla stazione del San Salvatore, ecco la messa in servizio dei primi trasmettitori del Cantone Ticino per la televisione in bianco e nero.

Nel 1972 sotto la direzione degli ingegneri Ernst Hanselmann delle Direzione Generale delle PTT di Berna e Renato Ramazzina della Direzione di Circondario dell’Azienda federale delle PTT di Bellinzona, iniziò la progettazione per la costruzione di un nuovo moderno impianto per le OM: l’impianto Monte Ceneri Cima.

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Il traliccio che allo stesso tempo costituisce l’elemento irradiante (MdR)

Correva l’anno 1983 quando l’evoluzione nel campo delle telecomunicazioni consigliò una riorganizzazione della divisione Radiocom di Telecom PTT per il Ticino e il Grigioni italiano che porterà alla fine dello storico monopolio della Confederazione: Swisscom SA viene infatti affiancata dalle ditte concorrenti Sunrise e Orange.

La ricerca nel campo della fibra ottica data dal 1956. Il perfezionamento e l’applicazione ad uso pratico nelle telecomunicazioni avvenne nel 1970. Negli anni 90 del Novecento la trasmissione satellitare di programmi radiotelevisivi nella tecnica digitale era realtà. La prima fibra ottica in Ticino venne messa in posa da una ditta Giapponese tra Faido e Bellinzona nel 1980.

In Svizzera nel 2008 l’esercizio degli storici trasmettitori nazionali Onde Medie venne sospeso, superato dagli eventi: Beromünster, Sottens e Monte Ceneri (30 giugno 2008) cessarono la loro attività e alla mezzanotte del 2012 Monte Ceneri Cima venne spento definitivamente.

La trasformazione della grande Azienda federale delle PTT, diede origine al Museo della Radio e nel 2001, tredici collaboratori fondano l’Associazione Museo della RAdio, AMRA, ritenuta la formula migliore per garantirne il futuro.

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1972. La “stazione radio nazionale onde medie del Monte Ceneri”, oggetto definito di importanza nazionale, iscritto nei Beni Culturali del Ct Ticino dopo la richiesta inoltrata al Consiglio di Stato nel 2005. (MdR)

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1961 Fausto Sassi al microfono di Radio Monteceneri.

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Come era il Ticino prima della radio? Un Ticino “povero” della civiltà contadina raccontato da alcuni scrittori nostrani, senza la radio. Quando la radio nel 1933 arriva a complemento dei giornali comincia una nuova Storia.

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L’autore Renato Ramazzina

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Dopo aver trascorso l’infanzia e l’adolescenza a Avegno dove è nato il 23 dicembre 1940, terminata la scuola Arti e Mestieri a Bellinzona si trasferisce alle dipendenze della ditta Brown, Boveri e Cie a Baden dove esercita la professione di meccanico nel reparto apparecchi ad alta frequenza. La ricerca e Io sviluppo nel campo dei trasmettitori della radiotelegrafia, della radio e della televisione gli dà l’occasione par parecchi impieghi fuori sede, in Svizzera, Europa, Africa, Arabia. Nel 1969 ottiene il diploma di ingegnere delle telecomunicazioni al Technikum di Zurigo. Nel 1972 rientra in Ticino alle dipendenze delI’ Azienda Federale delle Poste Telefoni e Telegrafi (PTT), con luogo di servizio a Bellinzona dove vive tuttora con la moglie Doris: dal matrimonio nascono la figlia Carola ed il figlio Michele. Presta servizio militare fino al grado dì tenente colonnello.

Fa parte del Consiglio Comunale di Bellinzona dal 1988 al 2000 e dal 2004 al 2012 è municipale supplente.

Nelle PTT collabora all’estensione delle rati radiotelevisive e poi della realizzazione della telefonia mobile in Ticino. Viene pensionato nel 2000. Presiede l’Associazione Museo della Radio, fondata nel 2001 insieme ai colleghi che hanno dato vita aIl’ omonimo museo nella storica stazione radio dei Monte Ceneri. Presiede la Società dei pensionati federali Ticino e Moesano. Frequenta sempre Avegno e la sua gente: il patrimonio territoriale che parte dal fiume Maggia per raggiungere la Cima della Trosa contiene tutti i suoi più importanti luoghi della memoria.

Si definisce patrizio di Avegno Terra di Dentro poiché, come dice lui, è il primo vissuto che accompagna la persona nelle scelte della vita.

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Archivio Museo della Memoria: MDM0807

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29 settembre 2023
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