Comunione e liberazione nella Svizzera italiana
Comunione e liberazione nella Svizzera italiana
Con il titolo «Comunione e liberazione, fotografia di un movimento», il 3 novembre 1978 il programma televisivo «Reporter» mandò in onda questo servizio realizzato da Leandro Manfrini e da Cesare Chiericati. Girato a Milano, Roma, Lugano, Bologna, Bellinzona e Friborgo, è una sintetica storia del movimento cattolico di Comunione e Liberazione (CL). Nato 20 anni prima nella diocesi di Milano su iniziativa di Luigi Giussani, il movimento — figlio di Gioventù Studentesca — nel servizio era descritto attraverso l’analisi delle idee, dei sentimenti e delle motivazioni dei suoi numerosi membri. Capillarmente organizzato ed efficiente, alla fine degli anni Settanta contava circa settantamila aderenti in Italia. Il campo di manovra più tipico del movimento era il mondo studentesco, sia nelle scuole medie superiori, sia nelle università. Tra gli atenei italiani, l’Università Cattolica era il punto di forza del movimento, in Svizzera la sua presenza era incisiva in quella di Friborgo. Il movimento era presente dal 1966 anche in Ticino, a Lugano, Bellinzona e Locarno e, nei giorni in cui andò in onda questo servizio televisivo, contava su circa trecento studenti e duecento adulti. La presenza era avvertibile anche nel mondo adulto, nelle famiglie, nel mondo del lavoro, nella politica. Se per alcuni si trattava di un movimento scomodo, neointegralista e conservatore, in qualche modo erede di un radicalismo cattolico di stampo ottocentesco, per altri era invece il segno più concreto di una presenza visibile della Chiesa in un mondo laicizzato, spesso sordo al richiamo religioso e mistico.
Gli intervistati identificati sono: Nicola Sanese, onorevole italiano, membro di Comunione e Liberazione; Moreno Bernasconi, studente Università Friborgo, membro di CL; Michele Amadò, studente, membro di CL; Aldina Crespi, studentessa, membro di CL; Luigi Giussani, fondatore di CL; Giovanni Padovani, ex sacerdote e ex dirigente di CL; Lidia Acerboni, ex dirigente di CL e Beniamino Bosello, sacerdote, membro di CL.
Documentario ... ancora interessante. Manfrini e Chiericati avevano fatto un lavoro piuttosto buono; in quegli anni era facile descrivere CL come un gruppo integralista e basta. Grande insistenza sulla questione politica, dovuta a quel momento storico. Certo i tempi sono cambiati - e le persone... ? - ma le osservazioni di don Giussani rimangono forti, attuali. Si può aggiungere, almeno, che lo studente spagnolo intervistato è Alfonso Carrasco, diventato poi vescovo di Lugo, appunto in Spagna, e quindi oggi è un Monsignore.