Le cave di Arzo - Un patrimonio geologico e naturalistico
Intervista del 2018 di Guido Codoni, realizzazione di Aurelio Castagnoli
La storia del “marmo di Arzo” ha inizio 200 milioni di anni fa, quando tutta la regione era sommersa dall’acqua di un oceano.
L’attività di estrazione iniziò verso la metà del 15.mo secolo , ma è con l’avvento dello stile barocco nel 1600, e grazie agli architetti ticinesi come Carlo Maderno, che il marmo rosso di Arzo (macchiavecchia o broccatello) divenne famoso in tutta Europa.
Fu utilizzato soprattutto nelle chiese per realizzare balaustre, scalinate, pavimenti, acquasantiere come pure nei palazzi nobili o governativi.
Le cave si trovano su una superficie di circa 120.000 mq, che scende dal Poncione fino al paese e, fino al 1912, a Arzo ne erano attive ancora 72 che davano lavoro a circa 200 persone.
Nel 2009 l’ultima ditta di cavatori, la Rossi & co, dopo ben 6 generazioni ha cessato l’attività. A questo punto il Patriziato di Arzo, grazie al suo attivissimo presidente Aldo Allio e tutto il Consiglio, per evitare che l’intero complesso fosse smantellato ha acquisito anche le infrastrutture con i laboratori di lavorazione. Ma l’attività estrattiva langue…
La svolta avviene nel 2011, con la decisione di affidare all’architetto Enrico Sassi l’incarico di riqualificare tutto il sedime delle vecchie cave: nel 2017 vengono così inaugurati l’anfiteatro naturalistico, il laboratorio didattico, il sentiero della pietra, i bagni imperiali e un’area per i picnic.
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Archivio Museo della Memoria: MDM0376
Fotografie :
Binario che porta alla fornace Cave di Arzo
Blocco di marmo Cave di Arzo
Carro per trasporto blocchi della ditta Bernasconi
Compressore a lamelle
Compressore-a-lamelle
Ditta Rossi ha gestito per 6 generazioni le Cave di Arzo
Filo elicoidale per taglio alle Cave di Arzo
La ditta Rossi che ha gestito per 6 generazioni le Cave di Arzo
La ditta Rossi ha gestito per 6 generazioni le Cave di Arzo
Le cave di Arzo
Oggetti ricavati per la lavorazione del marmo
Operai della ditta delle Cave di Arzo
L’Archivio della memoria di Stabio è nato nel 2010, grazie allo stimolo di un gruppo di appassionati di storia e cultura con lo scopo di raccogliere le testimonianze dei diretti protagonisti della vita quotidiana del paese, prima che si attuasse il turbinio di innovazioni che lo hanno cosὶ profondamente modificato.