Incontro con la pittrice Rosetta Leins
Incontro con la pittrice Rosetta Leins
Nel programma televisivo «Tavolozza» curato da Sergio Genni e Aldo Patocchi, il 14 gennaio 1963, l’allora TSI mandò in onda questo incontro di Aldo Patocchi con la pittrice ticinese Rosetta Leins. Girata ad Ascona da Ugo Nespolo, nell’intervista Rosetta Leins (1905-1966) parla della sua vita e delle sue opere.
Per l’«Associazione Archivi Riuniti delle Donne Ticino», la studiosa d’arte Simona Ostinelli ha scritto una scheda biografica dedicata a Rosetta Leins, dalla quale citiamo questi passaggi:
Fu pittrice, frescante, mosaicista ed illustratrice; fra i suoi soggetti si annoverano paesaggi, ritratti, nature morte e composizioni sacre.
Nata a Bellinzona il 5 giugno 1905 da Carlo Leins, tipografo, e da Ebardina Leibfried, dopo le scuole dell’obbligo iniziò a lavorare nella tipografia paterna e cominciò il suo percorso artistico compiendo studi privati. La sua formazione continuò a Parigi (1930-1931), ad Ascona come allieva del pittore Otto Lüssi e in Toscana, dove fra il 1937 e il 1938 compì alcuni soggiorni per apprendere la tecnica dell’affresco. Il suo esordio espositivo avvenne nella Svizzera tedesca: nel 1933 partecipò a una collettiva al Salone Wolfsberg a Zurigo, seguita da numerose rassegne sia in Ticino che oltre Gottardo, dal Castello di Trevano nel 1937 all’Esposizione nazionale del 1939 a Zurigo, alla Schweizerische Ausstellung Für Frauenarbeit (SAFFA) del 1958 sempre a Zurigo. Partecipò inoltre alle esposizioni nazionali svizzere di belle arti (ENSBA) e a quelle della sezione ticinese della Società Pittori Scultori Architetti Svizzeri (SPSAS).
[…] Gli anni Quaranta videro la sua affermazione come autrice di affreschi in spazi pubblici. Nel 1941 vinse infatti il concorso per la decorazione della Sala dei matrimoni di Palazzo civico a Lugano, inaugurata nel 1943. L’opera, intitolata Famiglia e lavoro, si iscrive sia nella tradizione della grande pittura murale svizzera dagli anni Trenta che in quella di stampo novecentista italiano.
[…] Nel 1945 affrescò la Cappella del Cimitero di Losone (Deposizione e Resurrezione) e nel 1956 vinse il primo premio per l’affresco nel Palazzo del Governo a Bellinzona (L’uomo e il lavoro), che avrebbe ultimato due anni dopo. Sempre nel 1958 rappresentò il Canton Ticino alla SAFFA con il murale La donna e la casa.
Morì a Muralto il 24 dicembre 1966 e fu sepolta ad Ascona. Alcune sue opere si trovano in musei del Canton Ticino (Museo Cantonale d’Arte di Lugano, Museo Comunale di Ascona, Musei della Città di Lugano). Anche la Confederazione ne conserva una decina.
L’Archivio della memoria di Stabio è nato nel 2010, grazie allo stimolo di un gruppo di appassionati di storia e cultura con lo scopo di raccogliere le testimonianze dei diretti protagonisti della vita quotidiana del paese, prima che si attuasse il turbinio di innovazioni che lo hanno cosὶ profondamente modificato.