Il teatro Apollo di Lugano
Questo libro, scritto da Mario Agliati nel 1967, ci propone non solo la storia del Teatro Apollo, in seguito Kursaal, ma anche la cronaca in due capitoli sui teatri che lo precedettero; dal primo, “Il teatro Sociale” in piazza della Riforma ad altri che hanno proposto spettacoli di ogni genere dalla fine del 1800 per più di 150 anni. Il teatro Apollo offriva alla vista la grande volta affrescata da Pietro Pajetta, iniziata nel 1897 e portata a termine da Mario Grandi nel 1907, con il “trionfo di Apollo”. L’affresco venne sciaguratamente distrutto nel 2001.
Copertina del libro di Agliati
Il giornalista Luigi Caglio, nella presentazione del libro “Il Teatro Apollo di Lugano” così scriveva sul Corriere del Ticino del 16 febbraio 1967:
“Il palcoscenico è stato definito da Schiller ‘le tavole che significano il mondo’… E a richiamare questa massima alla nostra memoria ha concorso in modo imperioso l’ultimo libro di Mario Agliati “Il Teatro Apollo di Lugano”. Vorremmo chiarire questo concetto in questo senso: la storia del teatro cittadino condotta a termine dal nostro autore è tale, per la sua ampiezza e per la dovizia dei particolari, da far spaziare lo spirito del lettore in un territorio ideale quanto mai vasto. Ma dalla lettura del grosso volume si ricava un’altra conclusione, ed è quella che la scena in questo caso significa anche un piccolo mondo cittadino, le cui passioni, la cui partecipazione spirituale ai casi di genti vicine o lontane trovano riflessi colorati nelle rappresentazioni susseguitesi in una sala di spettacoli…
…Un libro come questo ha diritto a una cordiale accoglienza, oltre che per la materia, per la somma di sforzi compiuti dall’autore, che meriterebbero da soli una lunga illustrazione, per l’incontestabile signorilità della veste grafica, per la serie di fotografie e di facsimili di locandine che si aggiungono al testo. Esso ci mostra in Mario Agliati lo scrittore il cui estro si manifesta con un vigore che l’attività fin qui svolta sembra avere accresciuto, con quella freschezza e con quel decoro di stile, con quelle particolarità, con quelle civetterie, dalle quali deriva un timbro inconfondibile a questa prosa.”
Vedi anche AGLIATI Mario - L'UOVO DI LUC
Cantonetto | Rassegna di cultura bimestrale
Edizioni del Cantonetto | Cantonetto
Vai al dossier LIBRI e ARTICOLI - Museo della Memoria cliccando qua.
Archivio Museo della Memoria: MDM0571
Foto:
Una rarissima fotografia di Lugano, ripresa dalla stazione, anteriore al 1889. Il vecchio teatro, vicino al Municipio, sporge con la sua parte posteriore verso il lago. La Piazza Bandoria (oggi piazza Alessandro Manzoni) è ancora in parte bagnata dall’acqua del lago. A sinistra il campanile dell’Immacolata, nel centro, poco visibile, quello di Sant’Antonio; più a destra, biancheggiante, quello di Santa Maria Incoronata (la gente non faceva distinzioni, e diceva Santa Marta), presso il quale si allungava il fronte del vecchio ospedale. Più in arretrato, San Rocco. Si noti poi la stradetta che da piazza Castello porta alla Madonnetta: a metà, in mezzo ai prati, il cimitero vecchio (oggi piazza Paride Pelli).
Al di là di piazza Castello non ci sono costruzioni, tranne la casa di campagna dei conti Riva, oggi sede dell’Istituto Elvetico. E quasi prive di costruzioni le falde del Brè e del Boglia, salvo, visibili nella fotograzia, gli antichi nuclei di Viganello e Pregassona.
Il primo teatro di Lugano, fotografato nel 1889, poco prima dell’abbattimento. A destra il Municipio. Il Teatro Sociale era sorto sul terreno dove si trovava il macello. La prima rappresentazione si tenne all’inizio del 1806 con la tragedia greca di Sofocle, “Antigone”.
In primo piano il primo teatro di Lugano visto dal lago nel 1876.
Il primo teatro di Lugano visto dal lago nel 1880.
Il Teatro Apollo visto da sud (a sinistra la via Stauffacher). Siamo agli inizi, la costruzione appare, come l’ha concepita nel 1897 l’architetto milanese Achille Sfondrini, in tutti i suoi elementi classicheggianti.
Il teatro Apollo nel 1912
Il Teatro Apollo dopo le modificazioni del 1932.
Il direttore Giacomo Blankart (1837-1925) primo presidente della Società del Teatro.
Quattro tra i maggiori attori che passarono all’Apollo nel primo decennio: Pia Marchi-Maggi, Edoardo Ferravilla, Francesco Grossi, Ermete Novelli.
Grandi attori passati all’Apollo nel periodo fra le due guerre (1918-1939): Annibale Betrone, Ettore Berti, Antonio Gandusio, Angelo Musco.
Protagonisti dei memorabili concerti del periodo bellico (1914-1918): Il violinista Cesare Thomson, il pianista Ernesto Consolo, l’attrice Dina Galli, la cantante d’operetta Emma Vecla.
Due momenti del memorabile concerto diretto al Teatro Apollo da Pietro Mascagni, la sera del 2 febbraio 1938.
Una cordiale dedica di Toti dal Monte, soprano e attrice italiana, alla giovanissima artista luganese Vanna Egger, soprano.
L’interno dell’Apollo visto dal palcoscenico, prima dei restauri del 1958.
Il direttore Gino Nessi, presidente della Società del Teatro-Casino Kursaal (Teatro Apollo) dal 1944 al 1964, in seguito presidente onorario.
Locandina del 1900 che pubblicizzava lo spettacolo-commedia “Come le foglie”.
Locandina della stagione 1898-1899 che pubblicizzava la commedia brillantissima “Durand e Durand”.
Locandina del 1916 che pubblicizzava lo spettacolo “La fiaccola sotto il Moggio”. Da notare il numero telefonico del Teatro: 335.
L’Archivio della memoria di Stabio è nato nel 2010, grazie allo stimolo di un gruppo di appassionati di storia e cultura con lo scopo di raccogliere le testimonianze dei diretti protagonisti della vita quotidiana del paese, prima che si attuasse il turbinio di innovazioni che lo hanno cosὶ profondamente modificato.