"Con la penna vi lascio, ma non col cuore"
"Con la penna vi lascio, ma non col cuore"
Molti emigranti ticinesi in California non hanno mai fatto ritorno in patria, ma ben pochi hanno tagliato i ponti con le famiglie e con il paese d'origine. Le loro vicende e i loro destini sono consegnati in migliaia di lettere scambiate tra gli emigranti e i famigliari rimasti in Ticino.
Attraverso questi carteggi, preziosamenti raccolti e custoditi dalle famiglie che li hanno messi a disposizione di storici e ricercatori, si può ricostruire anche la storia delle classi popolari ticinesi, della loro mentalità, dei loro affetti, della loro visione del mondo. Anche il modo di scrivere è in sé ricco d'informazioni: dalle formule di saluto e di auguri, alla lingua vernacolare, alla scrittura sgrammaticata e quasi fonetica.
Chi è emigrato racconta le sue esperienze e i suoi progetti: il viaggio, l'arrivo in America, le possibilità di lavoro, i costumi locali, ecc.; esterna i sentimenti che prova verso la famiglia rimasta in patria, chiede ragguagli sul paese che ha lasciato. Chi è rimasto in Ticino informa delle faccende domestiche, narra gli eventi familiari e locali, esprime le attese riposte nel figlio o nel fratello emigrato; emergono però anche le angosce per chi, lontano, affronta le difficoltà e le insidie di una terra sconosciuta, come pure l'ansia di padri e madri che invecchiano e temono di morire senza rivedere il figlio emigrato. Per lettera si sbrigano affari e si combinano matrimoni, si recapitano soldi e si organizza l'emigrazione di parenti o conoscenti.
La corrispondenza trentennale scambiata tra un emigrante partito per la California nel 1858 e la famiglia rimasta a Moghegno, in Vallemaggia, offre un duplice spaccato di vicende private e pubbliche, di qua e di là degli oceani.
Indicizzazione delle sequenze
Titoli e presentazione 1'00-2'37
"Se conosceva la lingua inglesa" (2'37''-6'35'')
"È la fortuna che deve giugare" (6'35''-9'10'')
"Anchio non passa un giorno senza pensare a voi" (9'11''-11'21''18)
"Ho veduto impiccare due indiani" (11'21''19-15'23'')
"Il male che è, è il fieno che è scarso" (15'24''-18'43''01)
"Miniere d'oro e d'argento molto ricche" (18'43''02''-20'01'')
"E ricordatevi del santo timor di Dio" (20'02''-25'46'')
"Abbiamo nulla di buono e meno di bello" (25'46''-27'18'')
"Grande abbondanza di ragazze" (27'19''- 29'08''14)
"A fare una morte che nessuno l'aspettava" (29'08''15-3010'''06)
"Il vitto e vestito è tutto caro" (30'10''07-31'27''04
"4 vacche e 21 capre e 5 pecore" 31'27''05-32'34'')
"Con intenzione che tu vuoi venire in California" (32'34''-34'01''05)
"Il male di mare l'abbiamo patito tutti" (34'01''06-35'31'')
"E non pensate che io non mi porto dabbene" (35'31-37'53''02)
**"Morsicato orribilmente da un orso" (**37'53''03-38'39''04)
"La fortuna è molto lontana da me" (38'39''05-39'21''00)
"Ma lui il suo padre non lo conosce" 39'21''-40'25''19)
"Bancarotta sarà la bandiera di molti" (40'25''20-41'32''14)
"Prometto che faremo il prossimo Natale insieme" (41'32'15'-47'01'')
L’Archivio della memoria di Stabio è nato nel 2010, grazie allo stimolo di un gruppo di appassionati di storia e cultura con lo scopo di raccogliere le testimonianze dei diretti protagonisti della vita quotidiana del paese, prima che si attuasse il turbinio di innovazioni che lo hanno cosὶ profondamente modificato.