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Iris Manfrini In guerra dalla parte della pace

17 giugno 2021
Atte-Museo della Memoria

Intervista del 17 giugno 2021 di Maria Grazia Bonazzetti Pelli riprese e montaggio di Giorgio De Falco

Biografia di Iris Manfrini

Nasce il 27 aprile 1920 da Aurelia Manfrini Passera (sarta) e Florindo Manfrini (ferroviere) .

Per motivi di lavoro la famiglia si trasferisce prima a Bellinzona e poi a Piotta. Dopo le scuole dell’obbligo, Iris Manfrini frequenta dapprima dei corsi di commercio e lingue nella Svizzera tedesca, consegue poi il diploma di guardarobiera alla Scuola professionale di Bellinzona.

Nel 1939, allo scoppio della seconda guerra mondiale, il Consiglio Federale decide la mobilitazione nazionale richiamando gli uomini abili al servizio militare in difesa delle frontiere. E nel 1940, con un’ordinanza istituisce il Servizio complementare femminile integrandolo alla Croce Rossa.

Come centinaia di ragazze e donne, Iris aderisce entusiasta a questa iniziativa e viene iscritta nella categoria A. Frequenta il corso di preparazione a Basilea e da quel momento è interamente a disposizione dell’esercito come crocerossina.

I primi mesi di lavoro li svolge nel campo rifugiati di Balerna, dove viene confrontata alla dura realtà dei profughi italiani e ebrei.
Viene in seguito trasferita a Berna, dove le affidano compiti organizzativi e amministrativi nella sede della Croce Rossa.

Nel febbraio del 1945, per accogliere i numerosi profughi e i reduci in fuga dai lager nazisti, la Croce Rossa allestisce un campo di raccolta a Skt. Margrethen, nel canton San Gallo al confine con l’Austria.

Iris Manfrini, con altri commilitoni ticinesi, viene assegnata a quel campo e torna così in prima linea nell’accoglienza di queste persone in fuga dall’orrore della guerra.
Vengono accolti, curati e nutriti donne uomini e bambini di ogni nazionalità e religione, sopravvissuti ai campi di concentramento e allo stremo delle forze. Alloggiati in baracche, ricominciano una nuova vita nella speranza di poter rientrare al più presto nella loro Patria di origine.

Nel gennaio del 1946 Iris Manfrini, Giovanni Mercolli e Agostino Piccardi (della Polizia militare) e una ventina di altri commilitoni, vengono scelti come accompagnatori di un cosiddetto “treno sanitario” diretto a Varsavia. I profughi verranno riconsegnati alle loro famiglie durante il percorso in diverse tappe che tocca l’Austria, la Bassa Baviera, la Cecoslovacchia e la Polonia. Non è un’operazione semplice, data la situazione …
Dopo un viaggio tortuoso, giungono finalmente a Varsavia che trovano devastata e distrutta dai bombardamenti.

Con il passare dei mesi, poco a poco il campo di Skt. Margrethen si svuota.
Il 5 di agosto del 1946, rimangono solo Iris Manfrini e Rosilde Rusca: tocca a loro chiudere definitivamente le porte.

Chiusa l’esperienza con la Croce Rossa e il Servizio complementare femminile, Iris Manfrini torna nel Malcantone dove lavora dapprima come sarta, trova in seguito un impiego come commessa in un negozio di articoli sanitari a Lugano per poi terminare la sua attività lavorativa nella cancelleria comunale di Monteggio.

Grazie al cugino Adelio Galeazzi, sono state raccolte e digitalizzate le fotografie e conservati documenti e oggetti inerenti l’esperienza di Iris.

Da alcuni anni è ospite della Casa per anziani Malcantonese di Castelrotto.

Vai al dossier Intervista a Iris Manfrini cliccando qua.

Vai al dossier – TESTIMONIANZE - Museo della Memoria cliccando qua.

Archivio Museo della Memoria: MDM0567

Foto Iris Manfrini

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1940, Caserma di Basilea, Cerimonia di consegna della bandiera alla prima scuola reclute del Servizio complementare femminile. “C'ero anch'io” ricorda Iris Manfrini

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Iris con la nuova divisa

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1940 Caserma di Basilea

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1941 Distaccamento sanitario Brigata di frontiera 9 a Bad Ragaz

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agosto1943, Istituto Santa Maria Bellinzona, Corso di ripetizione

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agosto 1943 Dislocazione a Arbedo, capitano Molo

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agosto 1943 Pausa durante il corso di ripetizione a Bellinzona

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agosto 1943 Iris Manfrini con la camerata Agostina Balmelli di Montagnola

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1945/46 Bambino rifugiato nel campo di Skt Margrethen

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novembre 1945 Skt Margrethen, Iris Manfrini in un momento di pausa con i commilitoni

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novembre 1945 Skt Margrethen

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novembre 1945 In una baracca di Skt Margrethen

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febbraio 1946, stazione di Landshut (Baviera)

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febbraio 1946, distruzioni in Cecoslovacchia

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febbraio 1946 Katowice (Polonia)

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febbraio 1946 stazione di Katowice (Polonia) non bombardata

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febbraio 1946, solidarietà Svizzera e Polacca, Varsavia

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febbraio 1946, La vecchia Piazza di Varsavia

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febbraio 1946 Traffico privato a Varsavia

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1946 Ultimi giorni al campo di Skt Margrethen, i bambini verranno accompagnati presso le famiglie affidatarie

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Ultimi giorni prima della chiusura del campo di Skt Margrethen, foto ricordo con i commilitoni

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Ultimi giorni prima della chiusura del campo di Skt Margrethen, foto ricordo con i commilitoni

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Ultimi giorni prima della chiusura del campo di Skt Margrethen, foto ricordo con i commilitoni

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Passaporto Croce Rossa Iris Manfrini

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  • Adriana Parola

    Testimonianza toccante e brillante che si dovrebbe mostrare anche ai giovani di oggi. Grande sensibilità di Maria Grazia Bonazzetti Pelli nell'intervistare la signora Iris che, con i suoi 101 anni ricorda con grande lucidità i momenti salienti del suo servizio militare a fine guerra, durante il quale ha potuto aiutare molti rifugiati. Mi emozionava anche quel gruppetto di fiori gialli dietro la panchina che accompagnavano un racconto di tante tristezze.

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