La Via Crucis di Comologno. Quattro pittori a lavoro in un villaggio ticinese
La Via Crucis di Comologno. Quattro pittori a lavoro in un villaggio ticinese
La Via Crucis di Comologno è iscritta nell’Elenco cantonale dei monumenti storici ed artistici. In origine era decorata da dipinti settecenteschi, attribuibili a Giuseppe Mattia Borgnis di Craveggia. Testimonianze di questo ciclo pittorico sono rimaste sulle volte e sui piedritti delle tre imponenti cappelle d’angolo.
Successivamente, la famiglia Remonda e Giovan Antonio Gambone, eressero quattordici cappelle riaffrescate negli anni Cinquanta da quattro noti artisti ticinesi, appartenenti a quello che è stato poi soprannominato il «Gruppo della Barca»: Emilio Maria Beretta, Pietro Salati, Alberto Salvioni e Mario Marioni. Inconfondibile il loro stile moderno ed incisivo, con prospettive e composizioni drammatiche, e colori accesi.
Il documento qui pubblicato è prezioso perché coglie gli artisti mentre sono al lavoro a Comologno. Intitolato: «La Via Crucis di Comologno. Quattro pittori a lavoro in un villaggio ticinese», si tratta di un documentario radiofonico di Eros Bellinelli, andato in onda il 9 settembre 1952. Si sentono le voci di Emilio Maria Beretta, Alberto Salvioni, Mario Marioni, Pietro Salati, ma anche quella di Piero Bianconi e Ermes Gamboni — entrambi membri della commissione d’arte —, del parroco di Comologno, don Bonalumi, nonché di alcuni abitanti del paese onsernonese.

Per una storia collettiva della Svizzera italiana
L’Archivio della memoria di Stabio è nato nel 2010, grazie allo stimolo di un gruppo di appassionati di storia e cultura con lo scopo di raccogliere le testimonianze dei diretti protagonisti della vita quotidiana del paese, prima che si attuasse il turbinio di innovazioni che lo hanno cosὶ profondamente modificato.