Palazzo “La Barca” a Comologno rifugio di antifascisti e artisti.
Palazzo “La Barca” a Comologno rifugio di antifascisti e artisti.
Guido Codoni in questo articolo ripercorre brevemente la storia dl palazzo chiamato “La Barca” di Comologno.
A Comologno (1’085 m.s.l.m.), nel corso della Seconda guerra mondiale, vissero illustri rifugiati politici e uomini di cultura per- seguitati dal nazifascismo (tra questi Ignazio Silone, Elias Canetti, Max Bill, Meret Oppenheim, Max Ernst, Ernesto Rossi, Ernesto Buonaiuti, Ernesto Toller, Jean Pierre Samson, Kurt Tucholsky, Hans Marchwitza, Max Terpis, Wladimir Vogel, Jean-Paul Samson ed altri). Erano ospiti di Wladimir Rosembaum e Aline Valangin (vedi scheda) nella loro casa detta La Barca. Più che una casa, è un piccolo castello, un palazzo eredità della famiglia Remonda che a Comologno investì parte della propria ricchezza in chiese, scuole e iniziative a favore della popolazione. L’edificio fu costruito nel 1770 da Guglielmo Antonio Maria Remonda che poté sfruttare la fortuna ottenuta grazie al commercio.
Clicca qui per leggere l’articolo di Guido Codoni pubblicato su Vivere la montagna (dicembre 2021).
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Archivio Museo della Memoria: MDM0610
L’interno
Palazzo accanto alla Barca
Palazzo di sotto
La tomba di Wladimir Rosenbaum e Aline Valangin.
L’Archivio della memoria di Stabio è nato nel 2010, grazie allo stimolo di un gruppo di appassionati di storia e cultura con lo scopo di raccogliere le testimonianze dei diretti protagonisti della vita quotidiana del paese, prima che si attuasse il turbinio di innovazioni che lo hanno cosὶ profondamente modificato.