I due amici parlano e illustrano la situazione urbanistica, attorno agli anni cinquanta del Novecento, nelle vicinanze della vecchia macelleria, che si trovava, nel palazzo Amadò, costruito negli anno '30, in viale Stefano Franscini 42. Nello stesso palazzo c'erano negozi e piccoli artigiani.

Il ricordo scorre fra i vari commerci esistenti a Molino Nuovo: quattro macellerie, tre o quattro fruttivendoli, insomma si poteva comperare di tutto nei dintorni della piazza, dove c'era pure il calzolaio, la coperativa, il tappezziere Confalonieri, la latteria Minini, il garage Bodmer...

La via Zurigo si chiamava via al Colle ed era più stretta rispetto a oggi.
Sempre nella zona c'era una vendita di biciclette e motociclette gestita da Bruno Besana (1915), professionista vincitore di gare e partecipante, per la Squadra svizzera, al Tour de France del 1938.

Durante le gare ciclistiche del Gran Premio Vanini, poi Campari, partecipò alcune volte Ferdi Kübler (1919-2016) che alloggiava quasi di fronte alla macelleria, in casa del signor Arnoldo (Noldo) Biaggi. Fausto Luisoni ricorda che si portava la biciclette su per le scale e la posteggiava sul balcone.
Nelle vicinanze c'era il pollaio della nonna e un vicino che teneva una pecora.

Sulla piazza, dove ora si trova la fontana, ideata dall'architetto Tita Carloni, c'era una casa popolare e, davanti, ci passava il tram.
Sempre in zona, si poteva trovare il maniscalco "Carletto" dove i contadini portavano cavalli e buoi a ferrare (sì, si ferravano anche i buoi) mentre andavano a vendere i loro prodotti al mercato di Lugano.

Lugano senza Via Zurigo

1957

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Archivio Museo della Memoria: MDM0293