Le “grandi manovre” della P.A.
Nel 1945, con grande giubilo, si festeggiava la fine della guerra e i molti militi dislocati nelle varie regioni della Svizzera poterono finalmente tornare a casa. Durante quel periodo venne costituito il corpo P.A. (Protezione Antiaerea) dove vennero incorporati militi che avevano terminato il servizio militare obbligatorio, ripescati quelli “scartati” e dove non mancava l’elemento muliebre. Gente di tutte le età, insomma.
La sigla P.A. evocò nella popolazione interpretazioni come “Paura Anticipata” o “Protezione Antidiarrea”, che non erano poi tanto fuori posto, circondati com’eravamo da nazisti e fascisti. Aneddoti sulla P.A. ce ne sarebbero molti da raccontare ma eccone uno, realmente avvenuto in quel di Biasca, il giorno delle “grandi manovre”.
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Ufficiali della PA Biasca. Da sinistra:
Tito Strozzi, Enrico Ganna, Pierino Campanini, Plinio Rossetti, Vittorio Montemartini, Primo Ferrari, Giuseppe Pini.
Militi della PA. Prima fila:
Bortolo Moro, Mario Borra, Iris Panzeri, Aldo Maggini, Alfredo Galli, Spartaco Corti.
Seduti:
Mario Pini, Alberto Casagrande, Edvino Pedroli, Pierino Campanini, Marco Tatti, Ettore Florioli, Ferdinando Rodoni, Libero Starnini.
Nella foto, da sinistra a destra: Emilio Noseda, Giuseppe Torti, ten. Attilio Cioccari, Amilcare Colombo, Nandino Rodimi. In ginocchio: Anito Rodimi, Aldo Muggini, Nino Bonfanti, Gino Baiassi
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Archivio Museo della Memoria: MDM0624
L’Archivio della memoria di Stabio è nato nel 2010, grazie allo stimolo di un gruppo di appassionati di storia e cultura con lo scopo di raccogliere le testimonianze dei diretti protagonisti della vita quotidiana del paese, prima che si attuasse il turbinio di innovazioni che lo hanno cosὶ profondamente modificato.