La funicolare del San Salvatore negli anni Cinquanta
La funicolare del San Salvatore negli anni Cinquanta
La storia della funicolare del San Salvatore, senz’altro uno delle più famose montagne del nostro paese, è riassunta in una pubblicazione intitolata «La storia della funicolare San Salvatore» disponibile nel sito web dell’azienda che ne gestisce gli impianti. Il primo progetto di una funicolare e di un albergo risale al 1870. Nel 1885, il Consiglio Federale accolse favorevolmente il progetto dall’avvocato luganese dott. Antonio Battaglini.
I lavori di costruzione vennero iniziati il 24 luglio 1888 e avrebbero dovuto essere portati a termine entro il 1. agosto 1889. Ma le continue piogge durante l’estate ritardarono i lavori che per guadagnare tempo, a partire dal 19 settembre 1889, si svolgevano anche di notte, alla luce delle fiaccole. […] Nell’inverno 1925/26 venne eseguita la completa trasformazione dell’impianto di trazione con macchinario nuovo e conseguente aumento della velocità a metri 1,8 al secondo. Il tempo di percorrenza della tratta venne così ridotto da 26 a 18 minuti. Le vecchie vetture vennero sostituite con due nuove della capienza di 65 persone contro le 32 precedenti. […] Nel 1943 su iniziativa della Commissione studi e ricerche sull’alta tensione dell’Associazione svizzera degli elettrotecnici e dell’Unione centrali elettriche svizzere si creò in vetta al San Salvatore un centro di studi sui fulmini, diretto dal prof. Dr. h.c. Karl Berger del Politecnico federale di Zurigo. In vicinanza della chiesina venne eretta un’antenna alta 70 metri, di legno, con una punta d’acciaio di 10 metri. Il centro era dotato delle più sofisticate apparecchiature per la misurazione dei fulmini.
Questo documento video degli anni Cinquanta promuoveva l’escursionismo al San Salvatore, in coincidenza con i nuovi investimenti del 1957, quando «vennero installate nuove vetture della capienza di 65 persone, le quali rappresentavano un’innovazione nella tecnica funiviaria».
L’Archivio della memoria di Stabio è nato nel 2010, grazie allo stimolo di un gruppo di appassionati di storia e cultura con lo scopo di raccogliere le testimonianze dei diretti protagonisti della vita quotidiana del paese, prima che si attuasse il turbinio di innovazioni che lo hanno cosὶ profondamente modificato.