Video 2/6 – L’educazione e la vita in valle
Video 2/6 – L’educazione e la vita in valle
Intervista a Duilio Bottinelli (1.1.1931 - 28.11.2017), sull’educazione scolastica e il tenore di vita in Valle Morobbia.
Conoscenze e ricordi tramandati da suo padre Rinaldo Bottinelli, originario di Bedano e docente in Valle Morobbia per diversi decenni. Momenti vissuti in prima persona da Duilio e dai suoi familiari che hanno abitato in Valle durante il lungo periodo di insegnamento del padre.
“Erano tempi grami”, così esordisce Duilio Bottinelli la cui madre gestiva un piccolo negozio di alimentari, con annessa osteria, a Carmena.
I contadini acquistavano lo stretto necessario e la spesa veniva annotata sul cosiddetto “libretto”. Quando vendevano un bovino o un altro animale saldavano il debito, ma c’era anche chi non riusciva a pagare, di conseguenza il guadagno delle vendite era poco, se non nullo quando i debiti si estinguevano con la morte del debitore.
Per fortuna, anche se la vita a quei tempi era piena di stenti, nessuno moriva di fame perché produceva autonomamente nei campi il minimo vitale. La carne veniva mangiata una volta all’anno, magari quando una mucca moriva cadendo in un dirupo e la disgrazia della perdita di un animale, si trasformava in festa. In quegli anni era stato creato il Consorzio del bestiame che riuniva la carne di quei bovini rovinati mortalmente a valle. C’era grande solidarietà, tutti si conoscevano e chi aveva bisogno veniva aiutato.
Quando frequentava le scuole elementari (1936 - 1937), la maggior parte dei bambini si presentava con gli zoccoli ai piedi anche in inverno e un paio di calze di lana. Alle scarpe, che pochi potevano permettersi, venivano spesso tagliate le punte per adattarle alle differenti taglie dei piedi dei bambini in crescita.
Ci sono state pluriclassi per le quali il maestro aveva grande responsabilità seguendo contemporaneamente ben 8 classi, ma anche gli allievi si impegnavano e parecchi di loro hanno fatto un’ottima carriera sia negli studi che sul lavoro.
Il maestro Rinaldo Bottinelli, padre di Duilio, riceveva la pensione anche con un anno di ritardo e, come gli altri impiegati statali, pagava fino al 40% di imposte.
Duilio, ricorda anche il padre del maestro Rodolfo Boggia che negli anni venti del Novecento insegnava per 6/7 ore al giorno durante sei mesi e per i restanti mesi, “lavorava anche lui gli sparuti bocconcelli di prato e di campo che danno scarso e insufficiente pane a chi deve vivere unicamente dei loro prodotto agricoli”.
La famiglia era numerosa e ha sofferto la fame; i maestri erano pagati poco.
Durante la seconda guerra mondiale (1939-1945) i rifugiati venivano aiutati dai paesani, rifocillati e vestiti senza dare importanza alla provenienza o al culto religioso. Parecchi sono stai i polacchi accolti in quella zona e tante sono state le genti di altre nazioni accolte con generosità dalla popolazione.
GLI AUTORI
Sandro Bassetti classe 1951, pensionato, ex funzionario della Polizia del Cantone Ticino. Appassionato di ricerche storico-fotografiche riferite in particolare alle sue origini della Valle Morobbia, al suo comune di residenza Arbedo e alla Mesolcina che frequenta dal 1973.
Maurizio Petralia classe 1961, funzionario della Polizia del Cantone Ticino. Provetto video amatore e membro attivo dell’ABCD, Associazione Bellinzonese Cine-video autori Dilettanti, ha curato le riprese e il montaggio.
Visita anche Fondazione Valle Morobbia – vallemorobbia.com
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Archivio Museo della Memoria: MDM0085
L’Archivio della memoria di Stabio è nato nel 2010, grazie allo stimolo di un gruppo di appassionati di storia e cultura con lo scopo di raccogliere le testimonianze dei diretti protagonisti della vita quotidiana del paese, prima che si attuasse il turbinio di innovazioni che lo hanno cosὶ profondamente modificato.