Incontro con Emilio Maria Beretta
Incontro con Emilio Maria Beretta
Questo servizio di Dario Bertoni andò in onda il 5 dicembre 1963. Girato a Troinex, nel Canton Ginevra, è un incontro con il pittore ticinese Emilio Maria Beretta nella sua casa e atelier romandi.
Attinente di Mergoscia — nato il 27 marzo 1907 a Muralto e morto il primo luglio 1974 a Ginevra — Beretta fu pittore e scenografo, autore di affreschi, pitture murali, disegni, nonché di illustrazioni.
«SIKART Dizionario sull’arte in Svizzera» dedica all’autore ticinese un ampio ritratto firmato da Maria Will 1998. Ne riportiamo degli estratti, invitando alla lettura completa:
«Nasce in una famiglia di buona condizione: il padre dirige la Birreria Nazionale di Locarno – fondata dal nonno –, la madre è insegnante di scuola elementare. Dal 1923 al 1929 frequenta l’Ecole des Beaux-Arts di Ginevra. […] Nel 1936 partecipa alla Biennale di Venezia. Tramite Piero Bianconi, scrittore e critico d’arte, mantiene i contatti con l’ambiente artistico ticinese. A Ginevra frequenta scrittori, critici, musicisti. Nel 1945 si trasferisce in Ticino, a Gordevio, ma non interrompe i rapporti di lavoro con la Romandia. […] Dal 1954 al 1964 si installa a Parigi dove allaccia relazioni con un gran numero di artisti, tra gli altri Severini, Balthus, Alberto Giacometti. Personale alla Galerie de l’Odéon, Parigi (1956 e 1957).
[…] Beretta media singolarmente la moderna cultura figurativa francese e la tradizione italiana dei secoli dal XVI al XVIII, giungendo a una formulazione personale fuori dal tempo, intrisa di numerosissimi riferimenti. […] La sua evoluzione stilistica accoglie una forte istanza surrealista – piuttosto nella declinazione di un de Chirico, cui Beretta si avvicina anche per gli esiti barocchi – che bene si incontra con il gusto per un’impaginazione ricca, succosa di colore, e per l’allegoria. […] La pittura di Beretta risulta fondata sul disegno: sistematicamente al dipinto corrisponde un preciso studio preparatorio, quasi sempre a penna a sfera, con un segno che arriva a ricordare Giacometti.»

L’Archivio della memoria di Stabio è nato nel 2010, grazie allo stimolo di un gruppo di appassionati di storia e cultura con lo scopo di raccogliere le testimonianze dei diretti protagonisti della vita quotidiana del paese, prima che si attuasse il turbinio di innovazioni che lo hanno cosὶ profondamente modificato.