Quel filo sottile e invisibile che ancora attraversa l’Oceano
Quel filo sottile e invisibile che ancora attraversa l’Oceano In evidenza
Il prezioso progetto “Moghegno-Monterey” della fotografa Flavia Leuenberger Ceppi, che ha ritrovato in America e in Australia persone e tracce dell’emigrazione ticinese.
«You were born in California but raised in Valle Maggia». Non è facile tradurre il significato profondo dell’affermazione. Qualcosa del tipo «Siete nati in California, ma siete scaturiti dalla Valle Maggia», forse. In ogni caso la frase racchiude in sé il forte legame che ancora unisce chi, fra l’Ottocento e il Novecento, ha lasciato il Ticino per cercare fortuna dall’altra parte del mondo.
«Il progetto ’Moghegno-Monterey’ – racconta Flavia Leuenberger Ceppi, – è nato da un viaggio negli Stati Uniti nel 2013, durante il quale volevo trovare una tematica fotografica da portare in Ticino». Il “ponte” fra le due realtà è stata l’emigrazione dei due secoli scorsi, di cui (poi anche in Australia) la fotografa ha trovato ancora forti tracce durante i cinque viaggi svolti finora.
Gianfranco Consolascio ritratto in California da Flavia Ceppi Leuenberger con un libro su Brione sopra Minusio, villaggio rimasto nel suo cuore.
La foto della nonna di Gianfranco Consolascio, Maria Sciaroni, ritratta al mercato di Locarno, dove scendeva da Brione per vendere la frutta.
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Archivio Museo della Memoria: MDM0792
L’Archivio della memoria di Stabio è nato nel 2010, grazie allo stimolo di un gruppo di appassionati di storia e cultura con lo scopo di raccogliere le testimonianze dei diretti protagonisti della vita quotidiana del paese, prima che si attuasse il turbinio di innovazioni che lo hanno cosὶ profondamente modificato.